Le aziende agricole calano ma aumenta la loro dimensione
Meno aziende agricole ma di dimensione più ampia. E’ questo il quadro che emerge dai dati provvisori Istat del sesto Censimento generale dell’agricoltura che arriva ad un decennio di distanza dal precedente censimento.Al 24 ottobre 2010 in Italia risultano attive 1.630.420 aziende agricole e zootecniche di cui 209.996 con allevamento di bestiame destinato alla vendita: rispetto all’anno 2000 la riduzione del numero di aziende è del 32,2%. Nel complesso, la superficie aziendale totale risulta pari a 17.277.023 ettari (-8% rispetto al 200) e la superficie agricola utilizzata (Sau -2,3%) ammonta a 12.885.186 ettari. Gli animali allevati sono 5,7 milioni di bovini (-6,1% rispetto al 2000) 9,6 milioni di suini (+11,6%) 7,5 milioni di ovini e caprini (-3,2%) e 195,4 milioni di avicoli(+14,1%).
La dimensione media aziendale è passata, in un decennio, da 5,5 ettari di Sau per azienda a 7,9 ettari (+44,4%). Ciò è conseguenza di una forte contrazione del numero di aziende agricole e zootecniche attive (-32,2%), cui ha fatto riscontro una diminuzione della superficie coltivata assai più contenuta (-2,3%). La diminuzione delle aziende a conduzione femminile tra i due censimenti è minore rispetto al calo di quelle a conduzione maschile ( 29,6% contro -38,6%). La quota di aziende condotte da donne passa così dal 30,4% al 33,3%.
In Sadregna sono le aziende più estete mentre le più piccole sono quelle liguri. Le aziende con meno di 1 ettaro di SAU diminuiscono del 50,6% e rappresentano nel 2010 il 30,9% del totale delle aziende agricole italiane, mentre erano il 42,1% nel 2000. Con una dimensione media di 19,2 ettari di SAU per azienda, la Sardegna presenta la dimensione media aziendale maggiore, superando la Lombardia (18,4 ettari). I valori minimi si registrano in Liguria (2,1 ettari di Sau per azienda), Campania e Calabria (4), Puglia (4,7). Tutte le regioni del Sud hanno una dimensione media inferiore a quella nazionale, ad eccezione della Basilicata (9,9 ettari di Sau per azienda). E’ la Puglia la regione con il maggior numero di aziende agricole (oltre 275mila), seguita dalla Sicilia (219mila), dalla Calabria (138mila), dalla Campania (137mila) e da Veneto (121mila). In queste cinque regioni opera il 54,6 per cento delle aziende agricole italiane.
Il 46% della Superficie agricola utilizzata si concentra in Sicilia (1.384.043 ettari), Puglia (1.280.876), Sardegna (1.152.756) Emilia-Romagna (1.066.773) e Piemonte (1.048.350). Nonostante il calo complessivo delle aziende agricole, si rafforza la quota di capoazienda con meno di 30 anni (2,5% nel 2010, contro 2,1% nel 2000); la stessa tendenza si riscontra per i capoazienda con meno di 45 anni (18,6% nel 2010, contro 18,2% nel 2000). Inoltre, guardando all’intera distribuzione per età, nel 2010 la classe 55-59 anni rappresenta la classe mediana (quella che divide la popolazione in due parti uguali), a testimonianza di una quota maggiore di giovani a capo delle aziende agricole (nel 2000 la classe mediana era quella 60-64 anni). Il Censimento del 2010 evidenzia, infine, un innalzamento del livello di istruzione dei capoazienda rispetto al 2000, come sintesi della riduzione di chi non possiede alcun titolo di studio o ha soltanto la licenza elementare, e dell’aumento del peso dei titoli di studio più elevati. Nel 2010 oltre il 60% dei capoazienda possiede almeno la licenza di scuola media inferiore (nel 2000 erano poco più del 40%), mentre circa il 5% di loro ha una specializzazione in ambito agrario (erano meno del 3% nel 2000).