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Per Legambiente è la Lombardia la peggiore regione del Nord Italia per reati ambientali

6 luglio 2011 0 commenti

ecomafieCon 1.619 infrazioni accertate lo scorso anno (il doppio rispetto al 2009), 1.340 persone denunciate e 474 sequestri, la Lombardia diventa la peggiore regione del Nord Italia per reati ambientali.  E’ quanto emerge dal Rapporto Ecomafia 2011 di Legambiente presentato questa mattina all’Urban Center in con un incontro al quale sono intervenuti il vice presidente regionale dell’ associazione Sergio Cannavò, il procuratore aggiunto della procura di Milano Alberto Nobili, il sostituto procuratore Roberto Pirro, il responsabile della sezione polizia giudiziaria reati contro l’ambiente della procura di Busto Arsizio Davide Corbella, il referente regionale di Libera Lorenzo Frigerio e l’ assessore comunale alla sicurezza Marco Granelli.

Tra le infrazioni accertate lo scorso la maggior parte hanno riguardato il ciclo del cemento (370) e quello dei rifiuti (371) e nella particolare classifica relativa ai rifiuti la Lombardia è passata in 12 mesi dal 14esimo all’ ottavo posto, prima fra le regioni del Nord. “Dopo le grande inchieste degli ultimi anni arriva la conferma che la Lombardia è la prima regione del Nord per reati contro l’ambiente e per grandi traffici di rifiuti – ha spiegato Cannavò – nel ciclo illegale dei rifiuti e del cemento sempre più spesso emergono organizzazioni criminali di stampo mafioso, soprattutto la ‘ndrangheta che anche grazie alla connivenza o all’indifferenza di pezzi della nostra classe dirigente hanno potuto colonizzare la nostra regione, facendo affari d’oro e inquinando l’ambiente”.

Una presenza, quella delle infiltrazioni mafiose nel ciclo dei rifuti e del cemento in particolare, sottolineata anche da Frigerio dell’associazione Libera. “ma l’attenzione non basta – ha detto – serve un passo avanti, perché non stiamo parlando di un rischio, ma di un fatto che già c’è”. E per contrastarlo, è stato ricordato durante l’incontro, “la magistratura e le leggi non bastano”. ” Per Legambiente infatti “anche la società civile deve fare la propria parte” e secondo il vice presidente regionale dell’associazione Cannavò “è ora che l’imprenditoria sana della Lombardia che è di gran lunga maggioritaria reagisca con più forza e metta al bando quelle aziende omertose o conniventi che di macchiano dei più gravi reati contro l’ambiente”.