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Allarme da Greenpeace: la benzina verde minaccia il clima e le foreste

19 luglio 2011 0 commenti

foreste_59Fare il pieno di diesel in Europa ”rende gli automobilisti, anche quelli italiani, causa inconsapevole dei cambiamenti climatici, della deforestazione e dell’estinzione di specie a rischio come la tigre di Sumatra”.  E’ quanto afferma un nuovo rapporto di Greenpeace, diffuso oggi, che rivela come ”l’Unione Europea spinga per l’adozione dei biocarburanti”, senza distinguere – dice Greenpeace – ”tra quelli che aiutano il clima e quelli che invece sono un pericolo per il Pianeta”. L’associazione ambientalista, raccogliendo 92 campioni di diesel in stazioni di servizio delle principali compagnie di nove Paesi europei, ha scoperto che ”il diesel europeo viene regolarmente miscelato con i biocarburanti piu’ dannosi, cioe’ quelli prodotti da colza, soia e olio di palma”.

 Valutazioni ufficiali dell’Unione Europea confermano, rileva Greenpeace, che la produzione di biocarburanti da queste colture accelera la deforestazione e il cambio d’uso dei suoli indiretto (Iluc). In particolare Greenpeace ha scoperto che tra i campioni di diesel raccolti, ”quelli con la maggiore percentuale di biocarburanti, tra il 5 e il 7 per cento, sono stati trovati in Francia, Germania, Italia, Svezia e Austria”.  In Italia inoltre ”le analisi hanno rivelato – prosegue il rapporto – un’altissima percentuale di olio di palma”.  ”Gli italiani che si preparano per lunghi viaggi in macchina per le ferie estive, senza saperlo, faranno il pieno di cambiamenti climatici, deforestazione ed estinzione di specie – spiega Chiara Campione, responsabile della Campagna Foreste di Greenpeace Italia – servono subito leggi che limitino l’uso di quei biocarburanti che distruggono clima e foreste e favoriscano soluzioni piu’ efficienti”.