I ghiacci artici scongelano sostanze inquinanti del passato
A causa dei cambiamenti climatici degli ultimi vent’anni, il Ddt e altri pericolosi inquinanti organici del passato stanno tornando a circolare in atmosfera perché letteralmente ‘scongelati’ dai ghiacci artici che li tenevano intrappolati da decenni. Lo rivela uno studio coordinato dal dipartimento governativo canadese per l’ambiente e pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. Gli inquinanti organici persistenti oggetto dello studio (chiamati anche con l’acronimo inglese ‘Pop’, persistent organic pollutants) sono sostanze chimiche molto resistenti alla degradazione. Comprendono composti di uso industriale, come i policlorobifenili (Pcb), e alcuni pesticidi, proprio come il diclorodifeniltricloroetano (Ddt). A causa della loro persistenza viaggiano in atmosfera anche per lunghe distanze, per arrivare ad accumularsi in regioni come l’Artico dove le basse temperature ne inducono la sedimentazione. Negli ultimi anni, grazie anche agli sforzi profusi a livello internazionale per limitarne l’uso e l’immissione nell’ambiente, i livelli di Pop registrati nell’atmosfera dell’Artico sono notevolmente diminuiti. Ma l’innalzamento delle temperature su scala globale ha in qualche modo interferito con questo processo virtuoso.
I ricercatori coordinati da Jianmin Ma hanno analizzato le concentrazioni atmosferiche di Pop registrate nell’Artico dagli anni Novanta ad oggi, e hanno confrontato questi dati con alcune simulazioni che mimano gli effetti dei cambiamenti climatici sulla loro presenza nell’aria. Dall’elaborazione dei dati ottenuti e’ emerso che un’ampia gamma di inquinanti organici persistenti e’ gia’ stata liberata nell’atmosfera da quei depositi (ghiacci e acque gelide) che li avevano intrappolati per anni.