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L’invecchiamento della popolazione ridurrà le emissioni di C02

12 novembre 2011 0 commenti

vecchiIl mondo invecchia. E per fortuna. Il progressivo aumento dell’aspettativa di vita dell’uomo provocherà infatti una corrispettiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica, contribuendo a frenare i cambiamenti climatici e a conservare la salute dell’ambiente. A rivelarlo una nuova analisi demografica pubblicata sulla rivista ‘Demography’ a firma di Emilio Zagheni, un giovane ricercatore italiano emigrato in Germania, al Max Planck Institute for Demographic Research di Rostock, dopo alcuni anni trascorsi all’università della California a Berkeley (Usa).

 Secondo le Nazioni Unite, la quota mondiale di persone ‘over 65′ crescerà da circa l’8% attuale al 13% entro il 2030. L’indagine evidenzia che le emissioni di Co2 di una persona aumentano proprio fino all’età di 65 anni. Dopodiché iniziano a diminuire. Complice il minore utilizzo della macchina, dell’aereo, dell’elettricità, del gas e di altre risorse ad alto impatto sul clima. Questo significa che, nonostante l’invecchiamento della popolazione porterà a un lieve aumento complessivo delle emissioni di Co2 nei prossimi quattro decenni legato alla maggiore sopravvivenza generale, il trend a lungo termine indica che la crescita dell’aspettativa di vita si tradurrà in una riduzione delle emissioni. Certo, non prima del 2050. Ma ne potranno beneficiare le generazioni future, con una riduzione che potrebbe superare il 20%.

 E’ difficile fare previsioni precise: “Le nuove generazioni possono essere molto diverse dalle vecchie – spiega Zagheni all’Adnkronos Salute – è possibile che alcuni comportamenti come guidare un’auto siano più diffusi in futuro e ciò potrebbe ridurre gli effetti benefici dell’invecchiamento sulle emissioni. O, al contrario, è possibile che le nuove generazioni siano più attente ai problemi ambientali, facciano scelte più ‘environmentally-friendly’, e ciò possa amplificare gli effetti positivi dell’invecchiamento”.