Home » Redazione Ecquo » Apertura, Clima »

Clini: a Durban possibile intesa tra Eu ed economie emergenti

7 dicembre 2011 0 commenti
Il ministro dell'ambiente Corrado Clini

Il ministro dell'ambiente Corrado Clini

Nel futuro del Protocollo di Kyoto, a scadenza nel 2012, futuro che si sta cercando di scrivere alla Cop 17 di Durban, “l’Europa potrebbe essere il punto di riferimento per una partnership molto forte con la Cina, col Brasile, col Messico, con l’India, col Sudafrica”. A dirlo è il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

“A Durban si sta profilando una ipotesi di lavoro positiva, soprattutto perche’ l’Unione europea ‘tiene’ la posizione- spiega Clini- noi continuiamo ad insistere sulla necessita’ di un accordo globale per la riduzione delle emissioni”. C’e’ la volonta’ di andare avanti “anche proseguendo l’impegno con il Protocollo di Kyoto- rileva il ministro dell’Ambiente- che necessariamente avra’ una struttura diversa perche’ gli Stati Uniti, il Canada, la Russia e il Giappone al momento non sono intenzionati”. Pero’ “la novita’ e’ che l’Europa potrebbe essere il punto di riferimento per una partnership molto forte con la Cina, col Brasile, col Messico, con l’India, col Sudafrica- segnala Clini- questo potrebbe cambiare la geografia alla quale ci siamo abituati nel negoziato sui cambiamenti climatici”. Una geografia “che vede sostanzialmente ai margini del campo gli Stati Uniti, il Giappone, il Canada- dice il ministro dell’Ambiente- e vede come importanti players da un lato l’Europa e dall’altro le grandi economie emergenti”.

“La Cina e’ un partner strategico per uscire da Durban con un risultato positivo”, spiega Corrado Clini. A differenza dello scenario della Cop 15 di Copenhagen, pero’, dove Pechino si sottraeva a impegni se non assunti anche dagli Usa, “sta emergendo un’altra cosa sulla quale come europei dobbiamo lavorare molto- avverte il ministro dell’Ambiente- la Cina dice ‘noi non assumiamo un impegno unilaterale se non c’e’ allo stesso tempo un impegno degli Stati Uniti’, pero’ in parallelo la Cina dice ‘il nostro programma nazionale l’abbiamo adottato, vogliamo proseguire e lo vogliamo mettere a disposizione di un accordo globale”. Insomma, “credo che questo sia un passaggio molto interessante”, avverte Clini. Il contesto generale della Cop 17, comunque, mostra che “abbiamo due problemi molto seri da affrontare, gli stessi di Copenhagen e che sono ancora sul tavolo”, dice il ministro dell’Ambiente. Il primo e’ che “e’ urgente assumere iniziative globali per ridurre il rischio di mutamento climatico e le emissioni di carbonio”, mentre l’altro e’ che “per ridurre le emissioni di carbonio, dobbiamo cambiare il sistema energetico mondiale riducendo il peso dei combustibili fossili”. Si tratta, conclude Clini, di “due scommesse complicate”.