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Durban, verso l’accordo. Ora vediamo quale….

10 dicembre 2011 0 commenti

cop17cmp7_30_1_533La plenaria della conferenza di Durban è stata chiamata ad approvare un “pacchetto” di quattro misure, che si annuncia leggero per la scienza ma pesante per la politica.

Nel “pacchetto di Durban” c’è il secondo periodo di impegno _ dal 2013 al 2017 _ del protocollo di Kyoto, nel quale si chiederà a chi lo ratificherà di fare tagli alle emissioni dal 25 al 40%. Ma già si sa che i soli pronti a ratificarlo e a mpegnarsi con tagli sono Ue, Australia, Norvegia, Nuova Zelanda e Svizzera.

Tutto da valutare quello che potrebbe essere l’elemento chiave: il testo sulla “road map” per l’accordo globale, nel quale resta l’impegno di concludere le trattative entro il 2015 e anche l’appuntamento di farlo entrare in vigore entro il 2020. Decisiva sarà la forma legale. Se non fosse un accordo “non legalmente vincolante” sarebbe come dire quasi acqua fresca. Ma con ogni probabilità si troverà una formula più forte, sebbene non necessariamente “legalmente vincolante”. Acrobazie linguistiche per salvare l’intesa.

Alessandro Farruggia