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L’appello dei Geologi italiani: “Che il 2012 sia l’anno della prevenzione da frane e alluvioni”

9 gennaio 2012 0 commenti

alluvioni”Il 2011 è stato l’anno delle frane e delle alluvioni. Che il 2012 sia finalmente quello della prevenzione”. Lo ha dichiarato Gian Vito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi. Facendo un bilancio del 2011, Graziano ha ricordato come ”centinaia di frane e numerose alluvioni” abbiano ”colpito il nostro Paese, con un tributo di vittime purtroppo ancora elevato”. 

Solo negli ultimi mesi – ha proseguito – ”sono state duramente colpite la Campania, la Sicilia, la Toscana, il Lazio e la Liguria, oltre a paesi e città di assoluto valore, come le splendide località delle Cinque Terre e la stessa Roma, che sembravano distanti dai problemi di dissesto idrogeologico. Il 2011 è stato veramente un anno drammatico”. L’auspicio, ha osservato il presidente dei geologi, è ”che quello che e’ accaduto non accada ancora. Ma per far questo l’Italia deve credere fortemente nella politica della prevenzione nel 2012, sia sul fronte dissesto idrogeologico, sia su quello del rischio sismico”.

 In questa Italia, ha poi rilevato, ”si potrebbe dare impulso allo sviluppo economico, rilanciando le scienze della Terra e la prevenzione dai rischi naturali. Nell’Italia appena unita, era il 1861, si creo’ il Servizio geologico nazionale”. Secondo il rapporto dei geologi sono 6 milioni gli italiani che abitano un territorio ad alto rischio idrogeologico e ben 22 milioni i cittadini che abitano in zone a rischio medio. L’89% dei comuni italiani e’ in aree ad elevata criticità idrogeologica, rappresentando il 10% della superficie italiana. Un milione di persone in Campania vive in zone a rischio idrogeologico, 825.000 in Emilia Romagna ed oltre 500.000 in ognuna delle tre grandi regioni del nord, Piemonte, Lombardia e Veneto. Per Graziano bisogna prestare attenzione anche al pericolo sismico perché i comuni potenzialmente interessati da rischio elevato sono ben 725, mentre 2.344 sono a rischio medio. Il 60% degli 11,6 milioni di edifici italiani a prevalente uso residenziale è stato realizzato prima del 1971, cosi’ come gli edifici scolastici ed altri edifici strategici, mentre l’introduzione della legge antisismica per le costruzioni in Italia risale al 1974.