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I jeans? Possono essere ecosostenibili con il denim pulito

9 aprile 2012 0 commenti

jeansAnche i jeans possono essere sostenibili. Lo assicura il direttore marketing divisione Isko di Sanko Holding, Marco Lucietti. Sanko Holding produce filati in Turchia a livello mondiale ed Isko è la divisione che si occupa di denim, ovvero del particolare tessuto in cotone con trama bianca e ordito blu utilizzato per produrre i jeans. Isko ha 15 mila dipendenti, produce 200 milioni di metri di tessuto all’anno (che andranno su 160 milioni di jeans) e serve tutti i piu’ grandi brand di jeans italiani.

 “Produrre il denim è uno dei processi più inquinanti che ci siano, ma non è vero che essere ecosostenibili costa di più. Solo occorre esserlo fin dall’inizio con un intento ideologico ed etico e non semplicemente di marketing”, spiega Lucietti.

 Isko, sottolinea il direttore, “ha scelto di essere ecosostenibile. La sostenibilità è un punto chiave, ma bisogna essere completamente ecosostenibili altrimenti non si è corretti.  L’attenzione all’ambiente deve essere posta su tutta la filiera, a cominciare da come viene coltivato il cotone, non si tratta semplicemente di risparmiare acqua (il 90% dell’acqua che utilizziamo viene depurata e resa potabile) ma di porre attenzione a tutto”.

Per un paio di jeans, infatti, si spendono 70 litri d’acqua mentre i processi di coltivazione intensiva del cotone portano all’utilizzo massiccio di fertilizzanti e sostanze tossiche anche per i contadini.