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Ambiente, denuncia del Wwf: “Non mangiamoci l’Amazzonia”

6 giugno 2014 0 commenti

amazzonia“La foresta tropicale più grande e ricca di biodiversità del pianeta è minacciata dalla coltivazione della soia, utilizzata come mangime per alimentare soprattutto pollame e suini e ciò costituisce una delle principali cause della deforestazione amazzonica oltre che dell’allontanamento di molte comunità indigene”. E’ la denuncia lanciata dal Wwf.

Prosegue così la Campagna del Wwf in difesa dell’Amazzonia, lanciata lo scorso mese in occasione della Giornata delle Oasi: grazie al contributo di oltre 80mila italiani che hanno aderito all’appello il Wwf potrà contribuire a conservare il prezioso territorio del progetto Putumayo-Tresfronteras e proteggere sia le tante specie presenti che le popolazioni locali garantendo loro attività economiche sostenibili.

Ma l’intera foresta amazzonica ha ancora bisogno di aiuto, alla luce dei nuovi dati che puntano il dito contro alcune nostre abitudini alimentari spesso inconsapevoli, spreco di cibo compreso. Se il 6% della soia prodotta al mondo è destinata direttamente al consumo umano, circa tre quarti vengono invece utilizzati per l’alimentazione animale, soprattutto per pollame e suini (per produrre 1 chilogrammo di carne suina vengono utilizzati 263 grammi di soia, ben 575 per il pollo, 173 per il manzo e 307 un analogo quantitativo di uova).