“Le emissioni inquinanti in atmosfera sono scese di circa il 95% e quelle negli scarichi idrici del 65% rispetto al 1990″, in particolare “le emissioni di gas serra sono state ridotte del 68%. Già dal 2005 il settore è dunque già in linea con l’obiettivo Ue, che ne impone una riduzione del 20% a livello europeo entro il 2020″.
Lo dice il 20esimo rapporto ‘Responsabile care’. Si tratta del bilancio di sostenibilità dell’industria chimica, un programma volontario del settore a livello mondiale con il quale le imprese si impegnano “a realizzare valori e comportamenti di eccellenza nelle aree della sicurezza, della salute e dell’ambiente”, adottato in Italia da 166 imprese associate a Federchimica (circa il 60% del fatturato). Sul fronte del consumo energetico, inoltre, “va registrato un calo notevole dei consumi- prosegue il rapporto- in valore assoluto, del 38,2% rispetto al 1990″.

Ciò detto, “nonostante la crisi economica abbia inciso in parte su questa riduzione, il miglioramento comunque conseguito è testimoniato dall’indice di efficienza energetica, calcolato a parità di produzione, che migliora del 44,9%” rispetto al 1990 e “non si deve al calo di produttività” causa crisi. Dimunisce anche la produzione di rifiuti (-15,3% nel 2013 sul 2011) con un 13,5% del totale avviati a recupero.