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Denuncia WWF: “Mega-pescarecci Ue pescano tre volte oltre il limite sostenibile”

5 novembre 2014 0 commenti

PescaVenti mega pescherecci, che per dimensioni e metodi di pesca sono tra i più distruttivi della flotta europea, mettono in atto una pesca eccessiva in tutti i mari e gli oceani del mondo. Lo denuncia Greenpeace nel nuovo rapporto «Monster Boats, flagello dei mari». Si stima che parte della flotta dell’Unione Europea sia in grado di pescare dalle due alle tre volte al di sopra del limite di sostenibilità. Le navi, si legge nel documento, utilizzano metodi di pesca ‘distruttivi come i FAD (sistemi di aggregazione per pesci), responsabili della cattura accidentale di migliaia di squali, tartarughe e mante, tra cui specie in pericolo.

Alcuni dei pescherecci sono in grado di catturare oltre 2.000 tonnellate di tonno in una sola battuta di pesca. La pesca eccessiva, sottolinea Greenpeace, rappresenta un problema globale con allarmanti conseguenze: recenti dati FAO indicano che il 90% degli stock ittici mondiali sono pienamente o eccessivamente sfruttati. Stessa sorte anche per il nostro Mediterraneo: il 96% delle specie di fondale è soggetto a sfruttamento eccessivo e per gli stock di acque intermedie come la sardina e l’acciuga, la percentuale è del 71%. «I governi europei – dichiara Serena Maso, campaigner mare di Greenpeace Italia – non possono chiudere gli occhi di fronte alla pesca eccessiva e spesso illegale. Devono eliminare dalle loro flotte industriali quei ‘mostrì che stanno svuotando i nostri mari e sostenere invece i pescatori artigianali che pescano in modo sostenibile».

Sebbene la flotta italiana non abbia pescherecci così grandi, anche l’Italia è direttamente coinvolta nel sistema. Greenpeace sottolinea che alcuni dei «Monster Boat» analizzati nel rapporto, pescano tonno che potrebbe arrivare anche nelle nostre scatolette. «È ora che le compagnie che producono tonno in scatola – conclude Maso – scelgano i loro fornitori in base ai metodi di pesca». Greenpeace chiede ai governi di eliminare l’eccessiva capacità di pesca e di dare un accesso preferenziale ai pescatori artigianali mettendo in pratica quanto previsto dalla nuova Politica Comune della Pesca.