Agenda 21 ai candidati Presidenti: vogliamo Regioni più sostenibili
Regioni più sostenibili. E’ quello che chiede il Coordinamento delle Agende 21 locali italiane ai futuri Presidenti.
L’appello è stato inviato a tutti i candidati per ottenere un impegno concreto tramite una vera e propria sottoscrizione.
“Attualmente molte Regioni Italiane – si legge nel testo – sono impegnate sui temi dello sviluppo sostenibile, ma i livelli di attuazione restano disomogenei e spesso non all’altezza della sfida che la crisi economica o lo stato di salute del pianeta esigono”.
Per questo è stata chiesta un’assunzione di responsabilità innanzitutto per l’approvazione di una strategia regionale per l’ambiente all’interno della quale porre l’obiettivo di una politica energetica virtuosa che porti le comunità locali oltre gli obiettivi del pacchetto 20-20-20 dell’Unione Europea, coerentemente con il “Patto dei Sindaci” con interventi nell’ambito dell’urbanistica, dell’edilizia, della formazione professionale, della gestione del patrimonio culturale e naturale, dell’istruzione, della ricerca e della comunicazione.
L’obiettivo è quello di indurre a superare l’approccio settoriale e di strutturare invece, attraverso piani attuativi coerenti con la UE, una politica di lungo periodo mirata ad aggredire tutte le problematiche legate direttamente e indirettamente ai cambiamenti climatici, andando oltre alle iniziative saltuarie come ad esempio quella delle “domeniche a piedi”.
I futuri Presidenti quindi vengono invitati ad agire trasversalmente integrando nella Regione competenze strategiche e tecniche settoriali con lo scopo di rafforzare l’efficacia delle politiche pubbliche, a mobilitare tutti i portatori di interesse del territorio tra i quali gli enti locali, le imprese, il mondo dell’associazionismo, gli istituti di istruzione e i centri di ricerca, ad aumentare il coinvolgimento dei giovani per riavvicinarli all’azione pubblica, utilizzando anche le nuove tecnologie e a mettere in campo, nelle fasi di programmazione e pianificazione, il metodo della partecipazione.
L’idea dell’appello di Agenda 21 nasce dalla convinzione che le Regioni dispongono delle competenze necessarie per cambiare il nostro modo d’agire, di produrre, di consumare e quindi possono essere in grado di condizionare fortemente lo sviluppo dei territori.