Home » Elisabetta Mutto Accordi »

Gli enti locali europei al Summit delle città sostenibili di Dunkerque tracciano la rotta per Cancun

21 maggio 2010 0 commenti

Il tema del cambiamento climatico è entrato prepotentemente quest’anno nell’agenda del Summit europeo delle città sostenibili.

Come primo appuntamento degli enti locali dopo Copenhagen, l’evento è stato colto infatti come occasione per analizzare i risultati della COP 15 e individuare i nuovi step da seguire verso Cancun.

Un momento di confronto e di approfondimento quindi, che in primo luogo ha portato ancora una volta gli enti locali a ribadire la richiesta di essere riconosciuti come veri e propri attori nella lotta al cambiamento climatico al pari dei Governi nazionali e di poter contare di più nell’ambito dei negoziati per il post Kyoto.

La dichiarazione politica, adottata a fine Summit a Dunkerque da tutti i Sindaci e gli assessori presenti, parte dalla considerazione che se il Copenhagen Accord pone come obiettivo di limitare il riscaldamento globale non oltre i due gradi, va preso atto che, nonostante la buona volontà di alcuni Paesi, complessivamente l’impegno degli Stati del pianeta è chiaramente non sufficiente ad assicurare il risultato.

L’obiettivo generale quindi è quello di poter fornire dati sempre più precisi che possano mettere nero su bianco il contributo delle politiche adottate dalle città e dai territori al taglio delle emissioni.

Serve dunque un sistema di misurazione che possa essere comparabile a livello internazionale e questo sarà uno dei traguardi che si propone di raggiungere il movimento degli enti locali a livello internazionale entro dicembre 2010.

Un altro obiettivo sarà poi quello di coinvolgere attivamente gli amministratori e i sindaci di Cina ed India per indurre i due grandi protagonisti del mercato mondiale ad un maggiore impegno attraverso un’azione che parta da una forte spinta dal basso.

Diversi compiti per casa quindi in vista di Cancun per il movimento dei Local Governments europeo che nell’analisi non ha tralasciato di considerare i rapporti con la Commissione della UE con la quale, anche grazie al programma del Patto dei Sindaci, cercherà di instaurare un dialogo sempre più diretto  evitando così di subire l’interferenza degli Stati.