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Su “Nature” lo studio ENEA sulle variazioni del livello del mare

21 aprile 2009 0 commenti

Il 6 aprile 2009 la prestigiosa rivista scientifica “NATURE” ha pubblicato l’articolo a firma di Fabrizio Antonioli dell’ENEA sulla variazione del livello dei mari in correlazione con i cambiamenti climatici, basati sullo studio delle stalagmiti ritrovate nella grotta dell’Argentarola, un miglio a nord dal promontorio dell’Argentario,  in Toscana.

Un pool di ricercatori italo-francese-australiano è riuscito ad aumentare notevolmente le conoscenze sul clima e il livello del mare durante i 3 picchi caldi dello stadio 7, penultimo periodo interglaciale occorso sulla Terra tra 190.000 e 245.000 anni fa. Un periodo quindi sul quale le uniche conoscenze sul livello del mare erano quelle ottenute dall’analisi delle carote glaciali o dei fanghi batiali negli oceani. La conoscenza della durata e della posizione del livello del mare dei periodi interglaciali è cruciale per i modelli che ipotizzano le variazioni del clima futuro.

Le stalagmiti concrezionate nella grotta sono state scoperte e campionate da Fabrizio Antonioli del Dipartimento Ambiente dell’ENEA. Esse possiedono una caratteristica unica al mondo: conservano traccia dei livelli marini (concrezioni di vermi marini, Serpulidi) di diversi periodi interglaciali precedenti all’attuale, fino al penultimo periodo interglaciale (249 mila anni fa). Tali livelli sono inframmezzati e sigillati dalle concrezioni continentali prodotte all’interno della piccola grotta ogni volta che il mare scendeva rispetto all’attuale livello. Le 36 datazioni effettuate con il metodo dell’Uranio/Torio sono state condotte sul carbonato di calcio di origine continentale che ha consentito una precisione superiore a quella ottenuta sulle barriere di corallo fossile.

Gli Autori hanno individuato gli effettivi livelli del mare occorsi nei tre picchi caldi (ascendenti) e freddi (discendenti) del penultimo periodo interglaciale. Per esempio 231.200 anni fa il mare era più basso di meno 21 metri e 248.900 anni fa era sopra i meno 18 metri. Sono giunti alla comprensione che  c’è stata un’importante glaciazione durante i periodi tra i 195.000  e  248.000 anni fa tale da superare l’effetto dell’insolazione, anticipandola di 1000 anni. Le oscillazioni di livello del mare  quindi non sono dovute solo alle variazioni dell’asse terrestre rispetto al sole (curve modellate da Milankovicth), bensì determinate anche da questa glaciazione di 231.000 anni fa la cui entità era sconosciuta alla comunità scientifica internazionale.

Il clima della terra nel corso degli ultimi 3 milioni di anni è stato scandito da intensi picchi interglaciali (caldi) e più estesi periodi glaciali (freddi). Il livello degli oceani è sempre stato direttamente correlato alle variazioni del clima con oscillazioni (nel Mediterraneo) di circa 150 metri tra periodi caldi e freddi. L’osservazione e la misura di livelli del mare più antichi dell’ultimo periodo interglaciale (125.000 anni fa, Tirreniano, durante il quale faceva più caldo ed il mare era più alto di 6 metri) sono molto rari (pochi siti in tutto il mondo) e possono contribuire alla comprensione della durata dei periodi interglaciali (come quello attuale) e conseguentemente chiarire quali sono gli effetti antropici (effetto serra) e quali quelli naturali in relazione alle variazioni del clima attuale e di quello del prossimo futuro.

 

Per saperne di più:

Per consultare l’articolo pubblicato su Nature:
Phasing and amplitude of sea-level and climate change during the penultimate interglacial
Andrea Dutton 1, Edouard Bard 2, Fabrizio Antonioli 3, Tezer M. Esat 1, Kurt Lambeck 1 and Malcolm T. McCulloch 1

Nature Geosciences
Published online: 06 April 2009 | DOI: 10.1038/NGEO470

1. Research School of Earth Sciences, The Australian National University, 1 Mills Rd, Canberra, ACT, 0200, Australia,
2. CEREGE, UMR 6635 CNRS, Aix-Marseille University, IRD, College de France, Europole de l’Arbois BP 80, F-13545 Aix-en-Provence Cdx 4, France,
3. ENEA,  Centro Ricerche Casaccia, via Anguillarese 301, 00123 Rome, Italy.
 


Roma, 06 Aprile 2009