Rapporto Worldwatch: il 2009 è l’anno del clima
340 pagine – 22 euro
Edizioni Ambiente
Il 2009 – dicono in tanti, dal Wwf al segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon –dovrà essere l’anno del clima. L’anno del protocollo di Copenaghen che (forse) sostituirà quello di Kyoto una volta giunto nel 2012 a scadenza il suo primo periodo di applicazione. E non a caso un “think tank” attento come il Woldlwatch institute ha dedicato alla questione climatica l’edizione 2009 dell’immancabile annuario. E il focus non è tanto sulla denuncia quanto sulla proposta.
Il volume, giunto quest’anno alla sua 22° edizione italiana, passa in rassegna i cambiamenti nella politica necessari per affrontare quella che da molti è stata definita come la più grande sfida che l’umanità abbia mai dovuto affrontare, e illustra i vantaggi economici derivanti dal passaggio a un’economia a basso contenuto di carbonio.
Tecnologie per la cattura dell’anidride carbonica, sistemi di tassazione capaci di incentivare l’innovazione garantendo lo sviluppo anche delle nazioni più povere, misure per l’efficienza energetica e la diffusione delle fonti di energia rinnovabili: gli strumenti descritti nel volume sono già disponibili, e siamo ancora in tempo per provare a modificare il corso del gigantesco esperimento che stiamo conducendo a spese del nostro pianeta.
Come dire: si può fare, se davvero ci crediamo.
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