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Conto alla rovescia per il G8 Ambiente

20 aprile 2009 0 commenti

Tutto è pronto per il G8 Ambiente che si terrà a Siracusa dal 22 al 24 aprile. Sarà una passerella o un appuntamento utile per favorire in sede G8 l’avanzamento delle politiche ambientali globali con il raggiungimento di intese concrete? Sinora i progressi del multilateralismo ambientale _ per effetto del ruolo di svolto freno da nazioni come Usa e Australia ma anche da parte dei grandi paesi in via di sviluppo come Cina e India e naturalmente da forti interessi industriali _ sono stati immensamente più lenti della curva di innalzamento della Co2 (vedi grafico IPCC) che, indifferente alle chiacchere, sale sempre più rapidamente. Si parla molto, si produce poco e quel poco (Kyoto) fuori dall’Europa neppure si riesce ad attuarlo. Chissà se il G8 andrà oltre le belle parole.

co2

A pochi giorni dall’apertura, per sottolineale l’importanza dell’appuntamento voluto nella “sua” Siracusa è intervenuto il ministro dell’Ambiente. “Con gli Stati Uniti sui temi dell’ambiente – ha detto all’Ansa il ministro Prestigiacomo _ c’e’ una nuova sintonia, una visione comune che associa difesa dell’ambiente e sviluppo, che privilegia gli incentivi rispetto alle sanzioni, tanto cari a settori dell’eco-ideologismo europeo”. Sintonia con gli Usa di Barack Obama ”che contiamo di implementare a Siracusa – ha proseguito il ministro – dove sara’ presente l’amministratore dell’Epa (l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente del governo americano) Lisa P. Jackson”. Lavori che vedono in primo piano anche il forum su energia e clima chiesto da Obama e accolto dal premier Silvio Berlusconi, parallelo al vertice del G8 di luglio alla Maddalena: ”All’indomani del G8 di Siracusa – ha detto Prestigiacomo – andro’ negli Usa per il primo incontro preparatorio del forum che si svolgera’ in parallelo al vertice della Maddalena. E da Siracusa partiranno gli input che saranno elaborati in vista del Mef”. In particolare l’obiettivo e’ ”collegare le tecnologie a basso contenuto di carbonio a programmi di finanziamenti internazionali pubblico-privato”, altrimenti ”ogni ipotesi di riduzione di emissioni rischia di essere vanificata”. Le rinnovabili centrali nel dibattito ma anche il nucleare. E sull’atomo: ”E’ una polemica tutta italiana. La gran parte dei paesi del G8 produce una parte della propria energia elettrica con le centrali nucleari, che comunque sono ad emissioni zero”, ha detto il ministro dell’Ambiente. Per il capitolo clima la posizione italiana ”e’ quella assunta dall’Europa che ha lanciato un segnale forte adottando il pacchetto clima energia, il cosiddetto “20 20 20”. Ma e’ evidente che la partita si gioca sugli impegni che saranno disposti ad assumere i grandi emettitori di Co2, Usa, Cina e India che dagli impegni di riduzione di Kyoto sono rimasti fuori”. Impegni di riduzione ma anche incentivi. Per quanto riguarda il nostro Paese: ”Abbiamo privilegiato – ha ricordato Prestigiacomo – il ricambio delle auto inquinanti con quelle ecologiche. Abbiamo confermato e semplificato il bonus fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie in chiave di risparmio energetico. Nel piano casa concordato con le Regioni si privilegia e premia la bioedilizia”.Da qui il lavoro al G8 Ambiente di Siracusa ”per dare ai Capi di Stato proposte concrete per promuovere e finanziare lo sviluppo di un’economia mondiale a basso contenuto di carbonio”. Ma si puntera’ anche ”a fissare un percorso nuovo che parta da Siracusa per la tutela della biodiversita’, intesa anche come risorsa attorno alla quale si puo’ costruire anche crescita economica”. Insomma e’ tutto pronto per il 22? ”Sulla logistica e l’organizzazione sostanzialmente si’. Ora comincia la parte piu’ delicata ed importante, quella politica”. E le manifestazioni annunciate? ”Quelle ormai fanno quasi parte del ‘rito’ dei G8. Confido comunque che la protesta, anche aspra, sara’ civile e pacifica”.

Realacci: bene, ma allora convinca Berlusconi

”Benvenuta, ministro Prestigiacomo. Siamo molto contenti – ha replicato il responsabile ambiente del Pd, Ermete Realacci in una nota – che il ministro finalmente affermi di essere in piena sintonia con l’amministrazione Obama e che la green economy e’ una delle chiavi per affrontare la crisi economica e non solo un peso per l’industria e per il rilancio economico del nostro Paese. Se questa e’ oggi la sua linea – prosegue – da parte nostra trovera’ piena collaborazione”. Ora, pero’, afferma l’esponente Pd, ”si impegni anche a spiegare al premier Berlusconi che occuparsi di ambiente quando c’e’ la crisi non e’ come andare dal parrucchiere quando si ha la polmonite e convinca la nutrita schiera di senatori della sua stessa maggioranza a ritirare l’indecente mozione approvata in Senato che nega l’esistenza dei mutamenti climatici. Non sarebbe certo – conclude – una bella presentazione dell’Italia in vista del G8 di Siracusa”.

I Verdi all’attacco: l’Italia guarda indietro

Nella sfida ambientale, l’Italia sceglie di non cogliere le nuove opportunità e guarda indietro, rappresentando un problema “grave” per l’Europa. E’ l’opinione dei Verdi europei, che corrono per il Parlamento di Strasburgo nella lista Sinistra e Libertà, una formazione che “rappresenta la rivoluzione verde”. “L’Italia _ sostiene la portavoce bazidi verdi grazia francescano _ sta tornando indietro a gran il motto italiano è ‘indietro tutta’. La prossima settimana si aprirà il G8 di Siracusa e si vedrà che siamo il fanalino di coda del mondo”.

I negazionisti: più che di cambiamenti climatici parliamo di “variazioni”..

Il presidente dell’Associazione Galileo 2001, il fisico Renato Angelo Ricci, nel corso della presentazione al Senato di un convegno sul clima previsto per l’autunno al Cnr, ha sostenuto che o fenomeni climatici vanno ”approfonditi, dal momento che storicamente il clima ha sempre avuto delle mutazioni anche nel corso di decenni, perche’ l’argomento viene trattato in termini piu’ politico-ideologici che scientifici, senza tener conto dei costi”. Come dire, calma e gesso, son tutte esagerazioni. Evidentemente, nonostante il parere dell’Ipcc (http://ipcc-wg1.ucar.edu/wg1/wg1-report.html ) e delle Accademie delle Scienze dei principali paesi ( http://www.nationalacademies.org/includes/climatechangestatement.pdf ) sia chiarissimo e univoco,c’è chi preferisce tenere al testa sotto la sabbia.

A.Farruggia