Depenalizzata l’immissione di quasi tutte le sostanze inquinanti nei fiumi. Complimenti
Adesso che il petrolio è versato, tutti si stracciano le vesti: mai più, mai più. Se la consapevolezza è vera, vediamo di evitare che possa risuccedere. Magari con uno stillicidio di azioni meno eclatanti, ma complessivamente non meno pericolose.
La gravissima vicenda Lambro dovrebbe ad esempio urgentemente riaccendere i riflettori su scelte recenti che, ciascuna per suo conto, rischiano di ridurre il contrasto contro le illegalità ambientali ad una diga di carta velina.
Molti non sanno che esclusi 18 inquinanti — tra i quali gli idrocarburi, l’arsenico, il cadmio, il cromo, il mercurio, i fenoli, i solventi organici azotati, alogenati e aromatici, i pesticidi fosforati, le sostanze dichiaratamente cancerogene — l’immissione di sostanze inquinanti nei fiumi e nei laghi è stata recentemente depenalizzata.
Il 2 febbraio 2010 la Camera ha infatti approvato i via definitiva (ma il testo non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale) il disegno di legge sulla “disciplina sanzionatoria delle acque reflue“ che conserva il reato penale — sanzionato con l’arresto fino a 2 anni — per chi scarica nei corpi idrici i diciotto superinquinanti, mentre per tutti gli altri inquinanti il reato è sanzionato solo con una multa da 3 mila a 30 mila euro. Poco più di un buffetto sulla guancia nel caso di inquinamento da sostanze come ftalati, ammine aromatiche, idrocarburi policiclici aromatici, ferro, manganese, alluminio, bario. La cosa, ribadiamo, non riguarda l’inquinamento del Lambro, perchè gli idroicarburi sono tra le 18 sostanze “superinquinanti”. Ma questo sposta di poco i termini della questione: per molti altri inquinanti basta pagare (poco) e si è autorizzati a scarcare quel che si vuole.
E’ giusto?
E’ morale?
«Con la modifica — ha scritto su “Diritto ambiente” il magistrato Maurizio Santoloci — la sanzione penale va ricondotta alla violazione dei limiti stabiliti per le sole sostanze più pericolose. Al di là delle motivazioni ufficiali, la conseguenza pratica è la depenalizzazione silente di gran parte delle illegalità connesse agli scarichi ambientali».
Se così è, davvero non potrebbe il Presidente della Repubblica,qualora non abbia già firmato la legge in questione, riufitarsi di firmare la legge e rinviarla al Parlamento? Sarebbe una mossa decisiva, perchè credo che sarebbe difficile per chiunque, dopo la vicenda Lambro, votare nuovamente un provvedimento del genere. Ma forse chiedo troppo.