La Noaa: i primi 7 mesi del 2010 sono i più caldi dal 1880
Al mondo sembra importare poco, al’Italia meno che mai, ma è davvero un 2010 record. La Noaa _ l’ente governativo americano che si occupa di atmosfera e oceani _ fornisce una ennesima conferma. La temperatura media del pianeta nel periodo gennaio-luglio di quest’anno è la piu calda misurata dal 1880 ad oggi. La temperatura media del pianeta è stata di 14.5 gradi, di 0,68 gradi sopra alle medie del 20° secolo. In particolare è la piu calda nelle zone emerse e la seconda negli oceani. Il risultato è stato raggiunto a causa dei record nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.
Luglio, facendo registrare una temperatura media di 0.66 gradi sopra le medie del 2’° secolo, è stato il secondo luglio piu caldo mai misurato dal 1880 ad oggi, superato solo dal 1998. Da notare che per le aree emerse è stato il luglio più caldo mai registrato, mentre nei mari le temperature sono “solo” le quinte. Nel mese di luglio le temperature sono state di oltre 5 gradi sopra le medie in Russia e Ucraina, e di molto sopra le medie in Siberia Orientale, Nordamerica, l’intera Africa, gran parte dell’Australia, l’intera Asia esclusa la Siberia centrale, Il Brasile, il Venezuela e l’intera Europa. Tra le zone emerse al di sotto delle medie Argentina, Bolivia, Cile, Paraguay, Perù, Ecuador e parte dell’Alaska.
Questo riscaldamento si riflette chiaramente _ tra l’altro _ nella copertura di ghiaccio dell’oceano Artico, la più sensibile alle variazioni annuali e a livello decennale. A luglio l’area coperta da ghiaccio marino era di 8.4 milioni di chilometri quadrati, il 16.9 percento or 1.71 milioni d chiloneri quadratial di sotto della media 1979–2000 e sono la seconda più piccola copertura di ghiaccio mai misurata dopo il record del 2007. E luglio è il 14° luglio consecutivo con estensioni di ghiaccio marino artico al di sotto delle medie. Dal 1979 ad oggi la copertura del mare artico è scesa del 6,4% per decade. Questo è solo parzialmente compensato dal fatto che la copertura di ghiaccio marino in Antartide è stata del 4.8% sopra le medie e dal 1979 ad oggi è cresciuta dello 0.9% per decade.
Da notare che il periodo gennaio luglio è stato il più caldo mai misurato anche nella media troposfera (la parte dell’atmosfera che va dai 3 ai 10 chilometri) da quando si effettua questa misurazione: 53 anni.
Basta? Basta e avanza per chi non è in malafede. Il nostro pianeta, viste le serie storiche soprattutto degli ultimi 3 decenni, si sta riscaldando. Eppure nonostante queste evidenze scientifiche i negoziati sul clima per il rinnovo per protocollo di Kyoto (che scade nel 2012) stanno andando a rilento e sono in un cul de sac dal quale sarà molto difficile, se non impossibile uscire a meno che i leader non ci mettano la faccia e la volontà. Ci hanno (assai cautamente e molto mediaticamente) provato lo scorso dicembre a Copenaghen e hanno fallito. Tutto lascia credere che i governi falliranno anche a Cancun, il prossimo dicembre. Non i leader, perchè stavolta _ vigliaccamente _ resteranno a casa. Certificando con la loro assenza la bandiera banca alzata nella battaglia contro il riscaldamento climatico.
I leader non sono la risposta ad un problema di lungo periodo e di grande scala come i cambiamenti climatici che richiedono da subito risorse significative e scelte impopolari per evitare una minaccia che si concretizza lentamente e progressivamente. Soprattutto che si concretizza oltre l’arco temporale nel quale ragionano i politici: la prossima elezione.
La sola speranza è quindi in un movimento dal basso: associazioni, singoli, gruppi di base, enti locali, aziende sensibili al problema e con capacità di visione. La speranza _ se c’è _ sta nell’assunzione di responsabilità da arte della gente comune. Che può costringere la politica ad agire.
Un sogno? Una idealistica illusione? Un problema che non vi riguarda? E allora godetevi il calduccio. Sarà sempre peggio.