Antartide: l’aumento dei ghiacci marini è causato dal cambiamento climatico
Per i negazionisti era un apparente punto a favore. Com’è, dicevano, che se in tutto il mondo i ghiacci si riducono invece in Antartide quelli marini aumentano? E mostravano ricerche che indicavano un modesto ma innegabile aumento dei ghiacci marini attorno all’Antartide. Circa +0.9% a decade nelle ultime due decadi. Visto i diffusi sciogliementi dell’Artico, un dato in controtendenza. E invece…
E invece non c’è nessun mistero e niente da festeggiare per i negazionisti. E a controtendenza risponde ad una logica precisa che non nega affatto il cambiamento climatico. A spiegare cosa sta succedendo è uno studio di Jiping Liu e Judit Curry del Georgia Institute of technology, pubblicato sul numero del 16 agosto della rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), che spiega come l’aumento dei ghiacci marini attono al continente bianco si deve al fatto che il riscaldamento atmosferico provoca maggiori precipitazioni sull’oceano antartico.
Analizzando le temperature storiche oceaniche degli ultimi 50 anni e usando modelli climatici, i ricercatori sono infatti arrivati alla conclusione che l’innalzamento delle temperature dell’oceano antartico nelle ultime decadi potrebbe avere intensificato il ciclo idrogeologico in quell’area, innescando un aumento dell’evaporazione all’Equatore e un incremento delle precipitazioni in Antartide. L’aumento delle precipitazioni, la maggior parte delle volte sottoforma di neve, secondo lo studio stabilizza la parte superiore dell’oceano e la isola dal calore sottostante, riducendo lo scioglimento dei ghiacci marini posti in superficie. Inoltre la neve ha l’effetto di riflettere il calore atmosferico, allontanandolo dai ghiacci marini e limitando ulteriormente il loro scioglimento.
Tuttavia, se come prevedono i modelli climatici i gas serra continueranno ad aumentare nel corso del secolo, il riscaldamento degli oceani sara’ tale da invertire il fenomeno che accade ora in Antartide, riducendo le nevicate e aumentando le piogge, che accelererebbero la perdita del ghiaccio marino. E anche i mari antartici vedremmo quello che vediamo in quelli artici: un diffuso scioglimento dei ghiacci. Come volevasi dimostrare…
(Alessandro Farruggia)
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ECCO L’ABSTRACT DELLO STUDIO
Accelerated warming of the Southern Ocean and its impacts on
the hydrological cycle and sea ice
- Jiping Liu1 and
- Judith A. Curry
+ Author Affiliations
Abstract
The observed sea surface temperature in the Southern Ocean shows a substantial warming trend for the second half of the 20th century. Associated with the warming, there has been an enhanced atmospheric hydrological cycle in the Southern Ocean that results in an increase of the Antarctic sea ice for the past three decades through the reduced upward ocean heat transport and increased snowfall. The simulated sea surface temperature variability from two global coupled climate models for the second half of the 20th century is dominated by natural internal variability associated with the Antarctic Oscillation, suggesting that the models’ internal variability is too strong, leading to a response to anthropogenic forcing that is too weak. With increased loading of greenhouse gases in the atmosphere through the 21st century, the models show an accelerated warming in the Southern Ocean, and indicate that anthropogenic forcing exceeds natural internal variability. The increased heating from below (ocean) and above (atmosphere) and increased liquid precipitation associated with the enhanced hydrological cycle results in a projected decline of the Antarctic sea ice.