Riscaldamento contenuto entro due gradi? La scommessa è già persa
Mentre a Cancun si discute, le emissioni crescono e le probabilità di restare entro la soglia di 2 gradi esplicitamente inserita nell’accordo di Copenaghen diventa una chimera. E a dirlo sono gli scienziati.
La continua crescita delle emissioni ha reso l’obiettivo dei 2 gradi “estremamente difficile e probabilmente impossibile da raggiungere facendo crescere la probabilità di un innalzamento delle temperature tra 3 e 4 gradi entro la fine di questo secolo”.
A sostenerlo sono Mark New (Tydall center for climate change), Diana Liverman (università dell’Arizona), Heike Shroeder (università di Oxford)e Kevin Anderson (università di Manchester) in un articolo pubblicato ieri su Philophical trasactions of the Royal society e che potete trovare QUI.
Gli autori citano una serie di modelli: indicano tutti che il livello dei 2° verrà raggiunto tra il 2045 e il 2060, e poi differiscono sul riscaldamento successivo, comunque in una forchetta tra i 3 e i 4°. “Sulle aree emerse _ proseguono i ricercatori _ il riscaldamento eccederà di una volta e mezzo quello medio e sarà molto piu elevato alle alte latitudini, fino a quattro volte nell’artico. Inoltre se le precipitazioni aumenteranno è prevista una riduzione nelle zone aride e semi aride”. L’innalzamento del livello del mare sarà “tra 0.5 e 2 metri con un livello più probabile oltre il metro” ma va considerato il potenziale di innescare in maniera irreversibile lo scioglimento della calotta sopra la Groenlandia e parte dell’Antartide.
E c’è la questione dei costi per il solo adattamento ai cambiamenti climatici. Per un mondo di “soli” due gradi piu caldo rispetto all’epoca reindustraile, prima di Copenaghen si parlava di cifra fra i 40 e i 170 miliardi di dollari all’anno, ora lo studio sostiene che il solo innalzamento del mare di mezzo metro avrebbe un costo di 25 miliardi di dollari all’anno e uno di 2 metri (che colpirebbe una popolazione di 182 milioni di persone) un costo di 270 milardi di dollari all’anno.
Tra gli effetti per un riscaldamento di 4 gradi, ricorda ancora lo studio, ci sono l’oceano Artico completamente senza ghiaccio in estate, la scomparsa di gran parte delle barriere coralline, un esteso scioglimento del permafrost (terreno ghiacciato) con conseguente rilascio di un potente gas serra come il metano, la distruzione dell’ecosistema amazzonico.
Interessa a qualcuno dei nostri governanti? Visto anche il cortese diniego all’invito fatto dal presidente Calderon a partecipare al summit che è venuto da molti di loro (uno su tutti l’inglese Cameron) pare proprio di no.
Alessandro Farruggia