Azionariato critico: passi in avanti nel dialogo con ENI
L'incontro si è svolto presso gli uffici ENI di San Donato Milanese. L'occasione era importante per la possibilità di fare partecipare Sara Wykes, curatrice del rapporto della Heinrich Boell Foundation e Christian Mounzeo, uno degli esponenti della società civile del Congo in Italia in questi giorni.
Per la Fondazione questo incontro ha quindi permesso di portare avanti alcuni degli obiettivi principali dell'azionariato critico: da una parte instaurare un dialogo con le imprese e confrontarsi sulle loro criticità, dall'altra portare la voce delle comunità del Sud del mondo direttamente ai vertici e ai responsabili delle stesse imprese.
Nel complesso l'incontro ha permesso di chiarire molte questioni rimaste aperte. Rimangono ovviamente delle differenze di veduta, anche sostanziali, con diverse organizzazioni della società civile, e molte preoccupazioni sono ancora valide.
Nei primi due anni di azionariato critico la Fondazione ha sollevato diverse altre questioni oltre agli investimenti in Congo Brazzaviille, questioni che andavano dal gas flaring in Nigeria agli investimenti in Kazakistan alla presenza di società controllate da ENI nei paradisi fiscali. Su alcune questioni ENI ha preso posizione negli scorsi anni, direttamente in assemblea o nel corso del dialogo con l'impresa. Occorre verificare nei prossimi anni il rispetto degli impegni presi, così come l'evolversi dei progetti nel Congo Brazzaville. Altre questioni rimangono aperte, e le risposte giunte fino a oggi da parte dell'azienda non sono ancora soddisfacenti.
L'incontro del 2 dicembre è comunque un segnale molto incoraggiante nella direzione di una maggiore trasparenza e di un dialogo continuativo e costruttivo nelle due direzioni. Si conferma soprattutto la validità dell'azionariato critico come strumento per portare avanti un dialogo con l'impresa nell'ottica di una maggiore trasparenza e accountability.
Occorre adesso proseguire il lavoro con un orizzonte di lungo periodo, cercando progressivamente di portare un sempre maggior numero di azionisti a partecipare attivamente alla vita delle imprese. Lo shareholder engagement è una pratica molto diffusa all'estero, ma quasi del tutto sconosciuta in Italia. Con questa iniziativa, la Fondazione si augura in primo luogo di promuovere e diffondere una riflessione sull'uso del denaro, sul ruolo dell'azionista e sulla necessità di partecipare in maniera attiva alla vita delle imprese. I recenti risultati sembrano confermare la validità dell'approccio seguito e la necessità di insistere e investire su tale attività nei prossimi anni. leggi la relazione dell'incontro http://www.fcre.it