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L’economia solidale per un nuovo sistema finanziario

8 febbraio 2010 0 commenti
Dalla Fiera di S.Maria (Brasile), "capitale" latinoamericana dell'economia solidale A Santa Maria do Rio Grande do Sul è dal 1994 si svolge la Fiera Internazionale dell'Economia Solidale e del Mercosul, tanto che oramai è riconosciuta come la capitale latinoamericana del cooperativismo e dell' <ecosol>, come in Brasile chiamano l'economia solidale. Organizzata da Projeto Esperança/Cooesperança (Istituto Marista), dal Fórum Brasileiro de Economia Solidária e dalla Secretaria Nacional de Economia Solidária (Senaes), negli ultimi anni ha visto la partecipazione di un pubblico crescente fino ad arrivare a 130.000 persone nell'ultima edizione.  Una settimana prima del 40mo Forum economico mondiale di Davos (si veda il post precedente in proposito), in questa cittadina nel sud del Brasile a 250 chilometri da Porto Alegre, dal 22 al 24 Gennaio si  è svolto il 1º Fórum Social de Economia Solidária, che ha riunito migliaia di persone da tutta l'America latina e da altri 30 paesi del mondo e una fiera di 700 piccoli produttori e artigiani dal Brasile e non solo. Dal cooperativismo all'economia solidale
Lo slogan dell'evento è "un'altra economia è già in atto": nel pieno della Crisi finanziaria internazionale, si può affermare - secondo gli organizzatori - che "un altro sviluppo solidale e sostenibile è già realtà e vogliamo che vada a sostituire quello attuale che sta distruggendo pianeta e la vita di una buona parte dell'umanità".  Obiettivi principali: presentare l'economia solidale come una risposta autorganizzata dei lavoratori per un'altra forma di società, dove conta il "benvivere" e la qualità della vita e non l'accumulo privato di ricchezza economica; condividere, discutere e avanzare nello sviluppo di nuove pratiche cooperative, mutualistiche e di finanza etica. Dibattiti a tutto campo
Il programma delle tre giornate è stato ricco e denso: dal ripensamento del commercio giusto in un'integrazione maggiore con le filiere di produzione, commercializzazione e consumo solidali, alla costruzione di un sistema finanziario non alternativo ma che sostituisca quello esistente. E poi il ruolo dell'agricoltura familiare - tra sicurezza e sovranità alimentare (in un paese come il Brasile dove uno dei primi atti del governo Lula è stato "Fome Zero", un programma controverso per la dipendenza dall'assistenza pubblica che questo ha generato, pur avendo al contempo tolto milioni di persone dalla fame) e quello dei governi, locali e nazionali, nel garantire il bene pubblico e nel favorire lo sviluppo autonomo dell'economia solidale.
E ancora - tanto per darvi un'idea - si è svolto un "Seminario internazionale di educazione, cultura ed economia solidale", un dibattito per "L'integrazione solidale internazionale" dei vari sistemi di economia sociale e solidale, nonché una serie di workshop per una mappatura internazionale dell'ecosol, per l'uso di monete sociali, sistemi informatici collegati, ecc.

Verso una carta dei principi dell'economia solidale

Alla fine si è svolta un'assemblea generale, per costruire una carta comune dei principi e delle proposte dell'economia solidale.  Daniel Tygel, segretario esecutivo del Fórum Brasileiro de Economia Solidária e uno dei principali organizzatori, ha commentato che dalle attività svolte sono state sintetizzate le linee essenziali, presentate poi nell'incontro finale del Seminario internazionale per i 10 anni del Forum sociale mondiale che si è svolto a Porto Alegre nei giorni seguenti.  Secondo Tygel, sono cinque gli strumenti principali di un nuovo sistema finanziario solidale: le cooperative solidali, le banche comunitarie, i fondi rotativi, le reti di scambio e il microcredito solidale. In questa intervista a Daniel Tygel (in inglese), questi strumenti sono spiegati, nel contesto brasiliano e internazionale.