Movimenti politici dal basso: qualcosa si muove
Movimenti politici, sociali, civici. Liste civiche, girotondi,grillini. Popoli variopinti e carovane per la Costituzione. Dopo un lungo silenzio apparente di una società civile disorganizzata e disomogenea (“mucillaggine” l’aveva definita il direttore del Censis, il sociologo Giuseppe De Rita), il 2009 è stato un anno di fermenti, in cui sono rispuntate aggregazioni, reti e nuovi tentativi di liste elettorali “dal basso”. Alcuni con la pretesa di un respiro nazionale, alcuni (pochi) con chiare intenzioni di rappresentanza politica, altri indecisi o che discutono della forma con cui organizzarsi. Molti vedono tra i promotori volti noti, provenienti da varie associazioni storiche dei movimenti italiani. Il ricambio generazionale è ancora basso e c’è da migliorare molto la capacità comunicativa, ma alcune novità si cominciano a intravedere. Anzitutto nelle parole d’ordine: tutela dei beni comuni, ripensare lo sviluppo, energie rinnovabili, consumo consapevole e solidale, responsabilità politica, diritti di cittadinanza, partecipazione, laicità, salvaguardia del territorio (da speculazioni e grandi opere imposte sulla popolazione), difesa della costituzione e delle istituzioni democratiche. In secondo luogo, nello smarcarsi dai partiti e nel voler essere plurali e meno ideologici. Infine nella forma di associazione, meno strutturata e con l’uso sempre maggiore di strumenti telematici. I protagonisti della politica dal basso
Vediamo in una rapida carrellata, necessariamente parziale, quali sono i principali raggruppamenti. Accanto alla Rete dei comitati per la difesa del territorio promossa da Asor Rosa, che riunisce quasi 200 comitati locali e al Patto di mutuo soccorso (che comprende No Tav, No Dal Molin, No Ponte e altre 150 realtà), sorti tra il 2007 e il 2008, si è costituito un nuovo coordinamento denominato Dkm0 (Democrazia a km zero), promosso, tra gli altri, dalla rivista Carta (www.carta.org/campagne/partecipazione/democrazia+km0), che si è riunito alle Piagge di Firenze nell’ottobre 2009. Nell’incontro sono state messe a confronto varie proposte, tra cui quella del Centro Nuovo Modello di Sviluppo (www.cnms.it) di Francuccio Gesualdi “Cerca la Rotta”, una campagna che «si rivolge a tutti coloro che in Italia si sono impegnati nei Gruppi di acquisto solidale, nei Bilanci di Giustizia, nelle associazioni ecologiste o ancora che si occupano di diritti umani, in generale a tutti quelli che ritengono di star assistendo, oltre che ad una crisi economica, anche ad una crisi ambientale e sociale». C’è anche l’esperienza pluriennale di “perUnaltracittà” (gruppo consiliare di Firenze): «Le nostre sono liste di cittadinanza e non più liste civiche. Mentre queste ultime nascono su istanze territoriali, le liste di cittadinanza intendono promuovere un approccio a tutto tondo per un’alternativa al governo della città che risponda ai bisogni concreti». Il Movimento per la Decrescita Felice di Maurizio Pallante (2007) ha posto alcuni temi poi ripresi dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e dei suoi “grillini”, costituiti in vere e proprie liste civiche, con una diramazione territoriale forte e un’organizzazione legata al sistema dei Meetup, oltre al blog www.beppegrillo.it. Su questa scia si può ricondurre la manifestazione del 5 dicembre 2009, il “No B. Day”, per iniziativa di alcuni blogger e collegata alla rivista Micromega, che si è poi trasformata nella costituzione del “Popolo Viola”, utilizzando Facebook come strumento principale di mobilitazione. Dai Girotondi e dagli animatori della Carovana per la Costituzione, «per muoversi nell’ambito del popolo delle primarie e del referendum costituzionale» è nata nel 2008 l’associazione Libera Cittadinanza - Rete dei girotondi e movimenti (www.liberacittadinanza.it). E,
sempre a difesa della Costituzione, da un appello di Raniero La Valle e Domenico Gallo, dei giuristi democratici e di Sinistra cristiana, si è costituita nel 2009 la “Costellazione democratica”. Tra gli ambientalisti e su spinta della Federazione dei Verdi, si è riunita la “Costituente
ecologista” (www.qualcosadiverde.it), con l’obiettivo di mettere allo stesso tavolo associazioni e pezzi di partiti che abbiano il “coraggio di osare”. Periodico di riferimento: Terra News. Altro percorso costituente è quello del Forum Rete@Sinistra (www.forumsinistra.it), un progetto il cui obiettivo è quello di «collegare fra loro e valorizzare, sperimentando nuove modalità di relazione e di elaborazione politica, le numerose realtà individuali e collettive che nei territori agiscono e pensano a sinistra. L’iniziativa ha prodotto, tramite un metodo di confronto partecipato, una Carta delle Nuove forme della politica». Da un incontro a Terra futura 2009, ha preso il via un altro percorso: «Per tener vivo il pensiero critico sull’esistente, porsi in ascolto dei conflitti aperti, rivalutare l’utopia e fondare un principio di speranza, proponiamo di aprire una “officina delle idee”, che vorremmo chiamare “Il Gramsci dei poveri”». Qualcosa di simil sembra essere “Responsabilità civile”, che mette insieme individui, associazioni e coordinamenti come la Tavola della Pace e Libera, delineandosi come un nuovo movimento d’opinione (si è appena svolto il 6-7 a marzo il primo incontro pubblico). Ma anche al Sud qualcosa si muove: nei primi mesi del 2009, in occasione del rinnovo del consiglio comunale che sarebbe avvenuto nel mese di giugno, un gruppo di cittadini di Caltanissetta ha deciso di scendere in campo e proporsi alla città come alternativa alle forze politiche esistenti, dando vita a “Intesa Civica Solidale”, che nelle ultime elezioni ha ottenuto oltre il 13% (www.intesacivicasolidale.it). Per le prossime elezioni stanno infine emergendo, accanto a liste nazionali già rodate come quella “Per il Bene Comune” promossa dal Movimento politico dei cittadini, nuovi soggetti come Idea (Italia Democratica Etica Ambientalista), frutto dell’incontro tra reti etiche sociali (come il Movimento Etico Solidale) e il mondo ecologista, in questo caso a partire dal Veneto. L’elenco sicuramente non si esaurisce qui, ma è sufficiente per tracciare una prima mappa. Con la speranza che questi percorsi trovino punti d’incontro comune e non si esauriscano nel giro di un’altra stagione politica. [Questo articolo è uscito su Valori di Marzo 2010, a firma di Jason Nardi]