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Capire la Finanza… etica

29 marzo 2010 0 commenti
Ecco la terza pubblicazione di Capire la finanza, la serie di schede edite dalla Fondazione culturale responsabilità etica.  Fresco di stampa (digitale), il tema affrontato è quello della finanza etica propriamente detta: storia, caratteristiche, cooperazione, investimenti responsabili, microcredito e per finire un confronto su finanza come mezzo o come fine.  La scheda è a cura di Riccardo Milano, di Banca popolare etica. "La Finanza Etica ha come fine l’uso del denaro come mezzo e non come scopo, avendo a riferimento la persona umana". Secondo Milani, la Finanza Etica è un vero e proprio approccio alternativo all’idea di finanza, senza però ripudiarne i meccanismi di base, ma riformulandone i valori di riferimento (la persona e non il capitale, l’idea e non il patrimonio, l’equa remunerazione dell’investimento e non la speculazione). Ma le interpretazioni su cos'è la finanza etica possono essere diverse: dal "tentativo di riutilizzo del denaro ad un suo uso sociale coniugando sia lo scambio d’equivalenti e sia la reciprocità, così da rimettere le relazioni sociali al centro dell’attività economica", fino a semplicemente "una modalità propositiva di sostentamento delle attività di promozione socio/ambientale.  Tra le pratiche, spicca quella del microcredito, che "permette alle persone normalmente escluse a vario titolo dalle istituzioni finanziarie l’accesso ai
servizi finanziari bancari e parabancari per la creazione o lo sviluppo d’attività produttive e commerciali".  Milani comunque avverte: "non è detto che il mc è geneticamente un’attività di finanza etica: lo è solo se rispetta tutte le condizioni poste dalla stessa. Diversamente, non è altro che un utilizzo improprio di attività retail non solo non adeguata allo scopo, ma addirittura distorsiva". Nella parte intitolata "Finanza come mezzo o come fine?", si afferma che "l’attuale crisi economica è anche tale per una mancanza di etica: da
ciò un ritorno per molti fin troppo veloce e non metabolizzato a dei concetti etici che, se effettivamente applicati, segnerebbero un de profundis per buona parte delle attività finanziarie, creando ulteriori crisi". Per questo occorre una “giusta” formazione delle persone ed una gradualità di applicazione di un modello finanziario etico/sociale deve avere a sua volta un “giusto” cammino voluto coscientemente e mai imposto.
È quindi opera degli attuali attivisti e cultori della Finanza etica fare in modo che ciò avvenga. La scheda si conclude con una ricca bibliografia nonché sitografia italiana e internazionale.