Home » Fondazione Culturale Responsabilità Etica » FCR Etica, Fonti »

Zerozerocinque: appello al G20 per la tassa sulle transazioni finanziarie

22 giugno 2010 0 commenti
Alla fine, dopo che i principali governi europei - dalla Francia alla Germania, passando per Bruxelles con Parlamento europeo e Consiglio d'Europa - si sono detti favorevoli all'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, vedremo se al G20 di Toronto il prossimo 26 e 27 giugno qualcosa si muoverà.  Probabilmente la decisione verrà rimandata - come al solito - al vertice successivo (previsto per Novembre in Corea), ma la società civile internazionale sta facendo pressione perché  il vertice canadese cominci a indicare risposte concrete alla crisi finanziaria.
In Italia, la campagna Zerozerocinque (www.zerozerocinque.it) ha cominciato a dare i suoi primi frutti: alla Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati sono state approvate 3 risoluzioni "bi-partisan" che chiedono l'introduzione della TTF.  E la pressione sul governo italiano - che invece sarebbe contrario (tanto da definirla "ridicola" per bocca nientepopodimenoché di Berlusconi, pur se il ministro Frattini è invece favorevole) - si fa più forte.  Ad oggi sono quasi 50.000 le firme raccolte online sul sito della campagna (collegata a quella europea Make Finance Work) e i media cominciano a parlarne. Vedremo nei prossimi giorni come si svilupperanno gli eventi - intanto, da Toronto, Andrea Baranes della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (e portavoce di Zerozerocinque) ci tiene aggiornati e rilancia l'appello al G20: «Le montagne russe della finanza continuano a causare impatti enormi sulle popolazioni, nel Nord come nel Sud, e i governi continuano a spendere risorse enormi per assecondare i mercati o frenare la speculazione - dice Baranes. Si pensi alla crisi della Grecia, all’attacco all'euro, alla finanziaria da 24 miliardi approvata in Italia e alle misure analoghe allo studio in tutta Europa. Chiediamo ai Governi e alle istituzioni di adottare misure per anticipare i mercati e ridare alla politica strumenti di controllo sulla sfera finanziaria, valutando le proposte che da tempo le reti della società civile internazionale promuovono. (...) Il presidente del Consiglio, Berlusconi, la ha invece definita “ridicola”. Auspichiamo un chiarimento interno all’esecutivo e alla maggioranza che porti anche l’Italia a schierarsi a favore. La tassa sarebbe molto contenuta (0,05%) in modo da non scoraggiare chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e di sostegno all’economia reale, mentre sarebbe un deterrente per gli speculatori che comprano e vendono lo stesso titolo anche migliaia di volte in un solo giorno per guadagnare sulle piccole oscillazioni del suo valore».