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Capire la finanza: i derivati

4 ottobre 2010 0 commenti
Sesta uscita della serie "Capire la finanza" promossa dalla Fondazione culturale responsabilità etica per spiegare in termini semplici e comprensibili quali sono e come funzionano i princiapli strumenti della finanza.  Il tema questa volta è quello dei "derivati": come sono nati, come vengono utilizzati, il loro impatto a livello internazionale e in particolare sulla crisi finanziaria statunitense e mondiale.  C'è poi un capitolo dedicato ai "derivati in Italia" e a come siano stati utilizzati dagli enti pubblici dopo il via libera del governo Berlusconi nel 2002 e fino al 2008.  Bankitalia calcola una perdita complessiva di oltre 47 miliardi di euro... Ma partiamo dall'inizio: "L’esempio classico per spiegare il funzionamento di un derivato è quello delle navi inglesi che, nei secoli scorsi, seguivano la via delle Indie per acquistare e commerciare spezie. Il commercio poteva portare enormi profitti, ma era anche molto rischioso, considerato che i proprietari delle navi dovevano fare fronte ai pericoli delle traversate in mare aperto, dei pirati e di altra natura. Per assicurarsi contro tali rischi, alcuni armatori iniziarono a vendere il loro carico di spezie prima ancora della partenza della nave, a un prezzo fortemente scontato. Chi acquistava in questo modo le spezie poteva quindi realizzare un profitto qualora la nave fosse rientrata, ma si assumeva anche i rischi connessi al viaggio. Mettiamo che, qualche tempo dopo la partenza della nave, giunga la notizia di una tempesta nell’Oceano Indiano. Chi aveva acquistato il carico di spezie in anticipo vede ora aumentare il rischio di perdere tutto. Ecco allora che può provare a rivendere a sua volta il diritto ad avere il carico di spezie all’eventuale ritorno della nave a un soggetto terzo, a un prezzo ulteriormente scontato. Dopo pochi giorni, si viene a sapere che la nave ha superato la tempesta, e sta rientrando con le spezie senza problemi. L’ultimo acquirente del diritto di proprietà su queste spezie può adesso aspettare il rientro della nave, oppure rivendere a sua volta tale diritto a qualcun altro, a un prezzo notevolmente più alto, e realizzando in questo modo un profitto senza avere mai comprato, venduto e nemmeno visto una spezia". Le tipologie di strumenti derivati sono molte: dalle principali (future, options, swap) a quelle più complesse (forward, warrant, covered warrant, e altri) fino agli "hedge fund".  Per capirci qualcosa potete scaricare direttamente qui sotto la scheda "I derivati". Sul sito della Fondazione è possibile recuperare anche le precedenti.  Buona lettura!