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Quando l’etica si fonde con la filosofia: Panniker e l’Ecosofia

2 dicembre 2010 0 commenti
La Fondazione culturale responsabilità etica partecipa oggi e domani (2-3 dicembre) a Napoli con l'intervento del presidente Mario Cavani ad un evento particolare: il 1° Colloquium Internazionale del CIRPIT (Centro Interculturale Dedicato a Raimon Panikkar). Un incontro tra Filosofia Interculturale e Pensiero della Complessità, tra scienza e tradizione a confronto sul tema dell’Ecosofia - dedicato alla figura di Raimon Panniker: filosofo, teologo, mistico, poeta, oppure più semplicemente uomo di confine tra i diversi mondi dell’oriente e dell’occidente. Panikkar è stato un antesignano dell’intercultura e del dialogo interreligioso (in particolare Cristianesimo, Buddhismo, Induismo e Secolarità) ed ha indubbiamente rappresentato un esempio di saggio contemporaneo in grado di combinare l’aspetto intellettuale e contemplativo ad un profondo sentimento umanitario, ad “una compassione globale”.   L’uomo dell’epoca“civilizzata” si è progressivamente alienato dalla natura, dal cosmo e dal divino,dimenticando che il corpo è analogo alla terra: di entrambi ha perso la coscienza, la sacralità, i ritmi naturali. La terra non è solamente luogo, pianeta, ma anche fondamentalmente simbolo della realtà intera. E’ necessario pertanto recuperarne le radici, quell’”humus” proprio dello stato di contingenza, che avvicina paradossalmente l’uomo al punto di tangenza con il divino. Per giungere ad un cambiamento di mentalità. Radicale. Recuperare pertanto l’ordine naturale dell’universo nella sua interezza, non solo attraverso una coscienza dei diritti degli uomini e degli animali ma anche attraverso una diversa coscienza della terra, da considerare non come corpo inerte, ma come organismo vivente, come soggetto, è quanto invita a fare il messaggio ecosofico di Panikkar. Iniziando dal dialogo inter e trans-disciplinare tra scienza, filosofia e teologia, ambiti irriducibili ma inseparabili, in quanto appartenenti al medesimo contesto cosmologico, confrontandosi autocriticamente in senso “ intra ed interculturale” con altre diverse visioni della realtà, ed emancipandosi dal pensiero calcolante e dall’esclusivismo della razionalità, in quanto :“La scienza sull’infinito non è la conoscenza dell’Infinito”.  Programma e maggiori informazioni sul sito del CIRPIT