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Stop alla speculazione su cibo e fame – appello internazionale!

21 gennaio 2011 0 commenti
Alcune organizzazioni e reti internazionali (qui sotto trovate l'appello originale in inglese con l'elenco dei primi aderenti) hanno promosso un appello per denunciare l'impatto della speculazione sui prezzi del cibo e delle materie prime, e per chiedere a governi e Parlamenti di attivarsi, anche in vista dei prossimi appuntamenti del G20, per porre fine ai meccanismi finanziari che causano fame e poverta', in particolare nei Paesi piu' impoveriti del mondo. Maggiori informazioni e spiegazioni sugli impatti della speculazione finanziaria su cibo e materie prime sono disponibili nella scheda curata dalla Fondazione Culturale Responsabilita' Etica in collaborazione con CRBM e Valori. Se siete interessati, inviate un messaggio di conferma entro giovedi 27 gennaio, in modo da potere aggiungere la vostra organizzazione tra i firmatari, a: baranes[at]crbm.org
CHIEDIAMO UN'AZIONE IMMEDIATA CONTRO LE SPECULAZIONI FINANZIARIE SULLE MATERIE PRIME ALIMENTARI ! Nel corso degli ultimi anni, gli aumenti di prezzo nei prodotti alimentari di base hanno creato carenze drammatiche in molti dei paesi più poveri del mondo. Nel 2008, il mondo ha visto una grave crisi con i prezzi alle stelle per un breve lasso di tempo per colture come riso, grano e mais. Sono scoppiate rivolte per il cibo in 25 paesi e più di 100 milioni di persone sono oggi denutrite e affamate. Con l'aumento dei prezzi alimentari ancora una volta, una crisi simile potrebbe essere dietro l'angolo. Invitiamo i leader politici e capi di governo dell'Unione europea, degli Stati Uniti e altrove di agire immediatamente per evitare il ripetersi di un simile scenario. Lo sviluppo di soluzioni per la fame e la malnutrizione nel mondo è una sfida enorme, per cui frenare la speculazione finanziaria sulle materie prime agricole è di fondamentale importanza. Con i mercati finanziari mondiali ancora in fermento, i 'future' delle materie prime agricole sono diventate sempre più attraenti per gli investitori e gli speculatori finanziari. Enormi capitali stanno inondando i mercati, provocando improvvise impennate dei prezzi alimentari che possono essere letali per le famiglie a basso reddito nei paesi in via di sviluppo. L'aumento della volatilità causata dall'afflusso di 'denaro caldo' dentro e fuori di mercati delle materie prime sta anche causando confusione agli agricoltori, che non possono prevedere quali saranno i prezzi delle loro coltivazioni da un mese all'altro. Al momento, l'azione per reprimere l'eccessiva speculazione sui mercati delle materie prime viene presa in considerazione negli Stati Uniti e in Unione europea, e in entrambi ci sono opportunità per attuare riforme che stabilizzare i prezzi degli alimenti. I governi del G20 l'hanno anche identificato come una priorità assoluta. Questo contesto politico rappresenta un'occasione storica per garantire un rapporto sostenibile tra mercati finanziari e dei mercati agricoli. L'industria dei servizi finanziari ha già speso miliardi di euro cercando di convincere i governi a non limitare la speculazione. Questi lobbisti rappresentano un piccolo ma potente gruppo di interessi che trae profitto da un'attività che è fondamentalmente dannosa per la stragrande maggioranza delle persone. Chiediamo ai governi e ai parlamentari di ascoltare invece i milioni di consumatori, lavoratori, agricoltori, imprese, gruppi religiosi, accademici, attivisti internazionali per lo sviluppo e i cittadini che ritengono che controlli efficaci sulle speculazione finanziaria sulle materie prime agricole siano necessari per difendere i più poveri del mondo e i produttori mondiali di alimenti soggetti ad aumenti improvvisi dei prezzi alimentari e alla volatilità dei prezzi. Nuove regole sono necessarie in molti settori chiave. Queste includono la garanzia di piena trasparenza e supervisione dei mercati finanziari sui prodotti alimentari, ovvero imporre limiti severi per il livello di partecipazione da parte di attori puramente finanziari nei mercati delle “commodity futures”, e divieto per le istituzioni finanziarie di acquisto di azioni negli alimenti e nei terreni agricoli. Si tratta di una questione urgente. Non solo per le discussioni in diretta negli Stati Uniti, Unione europea e G20, ma soprattutto perché i prezzi sui mercati agricoli e alimentari sono sempre più volatili, ogni mese che passa. A meno che non siano state adottate misure per arrestare l'eccessiva speculazione, è solo una questione di tempo fino a quando un capitolo nuovo nella disastrosa crisi alimentare mondiale abbia inizio.