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Capire la finanza: l’azionariato critico

2 febbraio 2011 0 commenti
Da qualche anno la Fondazione culturale responsabilità etica promuove uno strumento particolare, che in Italia è ancora alle prime manifestazioni - mentre in altri paesi, come negli Stati Uniti, è una prassi diffusa: l'azionariato critico.  In questo blog e sul sito della Fondazione abbiamo dato più volte notizie sull'azionariato critico nei confronti di Enel ed ENI, alle cui assemblee generali la Fondazione è intervenuta come azionista per denunciare una serie di questioni e chiederne conto. Infatti, acquistare una quantità bastante di azioni che consente agli attivisti di partecipare e intervenire alle assemblee annuali delle imprese portando all’attenzione dei consigli di amministrazione di grandi società multinazionali le violazioni dei diritti umani e le controversie ambientali in cui sono coinvolte. Questo è l'azionariato critico, uno strumento strategico per agire un cambiamento in campo economico verso una rotta più etica; uno strumento che ha già dato risultati significativi: le grandi imprese, molto spesso sorde alle proposte dei consumatori, delle campagne e dei movimenti, sono molto più attente alle richieste provenienti dagli stessi azionisti. Nella scheda monografica della serie Capire la finanza dedicata all'azionariato critico, si intende approfondire l'argomento attraverso un quadro sintetico e organico: dalla dichiarazione dei diritti umani e i suoi fondamenti e istituzioni ai casi reali di violazione e cases studies di azionariato critico che funziona, infine un'analisi dei limiti e delle potenzialità. Le dimensioni e il ruolo della finanza sono diventati sempre più rilevanti negli ultimi anni. Una delle conseguenze più evidenti di questa tendenza è la “finanziarizzazione dell’economia”: il progressivo trasferimento di risorse dall’economia produttiva verso i mercati finanziari.
La massimizzazione del profitto è l'imperativo che muove l'economia attuale, fatta di strategie di sviluppo hic et nunc a scapito di uno sviluppo armonico e a lungo periodo, dove a rimetterci sono l'ambiente e l'uomo. Se le conseguenze negative della “finanziarizzazione” sono evidenti, un uso responsabile degli strumenti finanziari può dare nuove possibilità per monitorare il comportamento socio-ambientale delle imprese e per fare pressione affinché vengano rispettati i diritti umani e l’ambiente. In molti paesi, organizzazioni della società civile e reti di azionisti hanno dato vita ad una nuova forma di intervento: l’azionariato critico. Scarica qui:  L'azionariato critico, scheda n.8, Gennaio 2011