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Vivere da stranieri nelle aree fragili

7 marzo 2011 0 commenti
Si avvicina l'annuale appuntamento con le Aree Fragili. Quest'anno il seminario si terrà, a partire dalle ore 9.00 sabato 19 marzo a Rovigo, presso Palazzo Celio in via Ricchieri. L'iniziativa quest'anno sarà dedicata all'integrazione dei migranti nei piccoli comuni, come ricorda il titolo "Vivere da stranieri in aree fragili". Il convegno nasce dall'omonimo call for paper attraverso il quale sono stati raccolti il contributo di diversi ricercatori italiani sull'onda di una osservazione: nei piccoli comuni italiani, anche quelli piccolissimi, la presenza di stranieri è solo di poco inferiore a quella rilevabile nella media nazionale. In altre parole, l'immigrazione di stranieri nel nostro paese non è un fenomeno urbano, ma si distribuisce abbastanza equamente fra città e campagna. Anche il trend di crescita è del tutto simile. Scopo della giornata sarà portare alla luce, oltre al quadro generale nazionale i casi più eclatanti di presenza straniera in piccoli comuni non metropolitani. Il convegno è organizzato da Fondazione Culturale Responsabilità Etica onlus, Banca Popolare Etica Provincia di Rovigo, Circoscrizione dei soci polesani della Banca Popolare Etica.

 

P r o g r a m m a

Ore 9.00 Saluti di Tiziana Virgili, Presidente Provincia di Rovigo, Fausto Merchiori, Sindaco di Rovigo, Mario Cavani, Fondazione Culturale di Banca Popolare Etica

ore 9.15 Introduzione, Giorgio Osti, Università di Trieste

ore 9.30 - I° sessione - La periferia interna
modera: Leonardo Raito, Provincia di Rovigo
Un’analisi ecologica della presenza immigrata nell’Italia minore (tutta Italia), di Giovanni Carrosio        Casentino (Ar), area fragile o neo sobborgo dormitorio? di Stefano Beci        Vivere da stranieri sul crinale appenninico (PC), di Jacopo Aquino, Roberta Cucca e Ezio Molinari        Immigrazione come risorsa: welfare, accesso e integrazione nelle aree interne della Calabria, di Sabrina Lucatelli, Daniela Luisi e Elena Angela Peta        

ore 11.00 Pausa caffè               

ore 11.30 - II° sessione - L'agricoltura al Sud
modera: Flaminia Ventura, Università di Perugia
Il ruolo del bracciantato migrante nelle campagne meridionali tra stanzialità e stagionalità: il caso del Vulture (Basilicata), di Francesco Saverio Caruso Gli immigrati nelle aree agricole della Piana del Sele (Sa), di Gennaro Avallone Rosarno: una agro-town divisa fra “uomini e caporali” (Piana di Gioia Tauro-Rc), di Carlo Colloca Stagionali e nuovi residenti nell’area della Sibaritide (Piana di Sibari-Cs), di Alessandra Corrado

13.00 - Pausa buffet modera Devi Sacchetto, Università di Padova Emilia “rossa”: una terra solidale? Riflessioni a margine di uno studio di caso (Campegine-Re), di Barbara Bertolani  Ai margini dei distretti industriali: fra esternalità negative e disembedding” (Gallo di Petriano-Pu), di Eduardo Barberis e Adriano Cancellieri Un centro, periferia di cinque centri. Convivenza e conflitto nel caso di Zingonia (Dalmine-Bg), di Alfredo Agustoni L'integrazione sempre più incoerente nella Valle del Bidente (Appennino forlivese), di Maria Golinelli

ore 15.30 Pausa Tè

ore 15.45 - IV° Sessione - Residenzialità alpina
modera Anna Fasano, Banca Popolare etica
Le comunità straniere nelle Alpi e meccanismi territoriali di sviluppo (Val Chisone e Germanasca-To), di Federica Corrado e Maurizio Dematteis Vivere da stranieri a Taipana (Alta Valle del Torre-Ud), di Angela Alessio I nuovi abitanti delle valli alpine trentine: il caso della Val Rendena (Tn), di Natalia Magnani Immigrati nel bellunese: il ruolo delle reti associative nell’integrazione, di Alice Ben e Chiara Zanetti

ore 17.15 Conclusioni

 

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  Per ulteriori approfondimenti:

  • Gruppo Aree Fragili su Zoes.it
  • Sito Ufficiale