S'infittisce il numero di mappature online collegate all'economia locale, sociale e solidale. Non riguarda solo i Gruppi di Acquisto Solidale, ma una varietà di produttori, distributori, ristoratori, ecc. e di modalità di consumo responsabile.
A livello internazionale, si sta lavorando per trovare un "linguaggio comune" a vari sistemi per permettere lo scambio di dati e informazioni. E' infatti partito un progetto all'interno di RIPESS (la rete intercontinentale per la promozione dell'economia sociale e solidale) che nell'arco dell'anno 2011 dovrebbe produrre una prima versione di standard tecnici e semantici, che coinvolge 8 paesi e altrettanti portali di "mappatura", tra cui anche Zoes (i paesi sono: Brasile, Canada, Francia, Spagna, Italia, Lussemburgo, Germania, Austria). Un primo risultato è la "mappa comune" a cui si può accedere da qui. Le potenzialità di strumenti del genere, per dare una maggiore visibilità e riconoscibilità all'Altreconomia sono molte. Con il moltiplicarsi delle iniziative, infatti, non è pensabile di avere un luogo unico e una sola tecnologia o modalità per farle emergere o poterle ricercare. Iniziative locali o regionali hanno altrettanta valenza di quelle nazionali o internazionali: l'importante è la possibilità (e la volontà) di condividere le informazioni.
In Italia ci sono molti esempi e siti che cercando di "georeferenziare" e di dare informazioni - utilizzando criteri e modalità differenti - sul fenomeno dinamico dell'Altreconomia. Recentemente si è aggiunto quello delle "Mappe del consumo" promosse da ERVET (Emilia Romagna Valorizzazione Economica Territorio S.p.A.), che segnaliamo qui.
Ecco un paio di esempi: se su Zoes Orienta potete trovare imprese, GAS e associazioni cercando per territorio, in tutta Italia, e per tipologia di prodotto o servizio (a ricerca libera), con le "Mappe del consumo" (promosse da ERVET - Emilia Romagna Valorizzazione Economica Territorio S.p.A.) si ha la possibilità di trovare "tutti i negozi, i distributori e le filiali che rispettano l’ambiente, abbattendo i costi degli imballaggi, vendendo prodotti freschi a km 0, o ancora utilizzando solo procedimenti di lavorazione 100% sostenibili" - ma solo in Emilia Romagna.
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Sono 8 i possibili riferimenti per il consumatore sostenibile (distributori di latte, ristoratori con acqua pubblica, detersivi alla spina, vendita di aziende agricole locali, mercado del contadino, mercato equo-solidale, GAS, prodotti sfusi, prodotti a Km0).
Se siete a conoscenza o siete coinvolti in iniziative simili di "mappatura" dell'economia solidale, segnalatelo qui (rispondendo a questo post).
La Fondazione contribuisce affinché il Sistema Banca Etica sia protagonista nella promozione di reti di “nuove economie sostenibili” e sia un riferimento culturale ed operativo nel campo della finanza etica in ambito nazionale ed internazionale.
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