Home » Sergio Ferraris » energia, Industria, Mobilità, qualenergia »

Metti un Totem nel motore

4 dicembre 2009 0 commenti
Il Totem. Forse il primo cogeneratore della storia.

Il Totem. Forse il primo cogeneratore della storia.

Le conversioni verdi in tempo di crisi finanziaria sembrano essere all’ordine del giorno, specialmente dopo la vittoria di Obama. Non stupisce particolarmente, quindi, l’annuncio fatto da una delle case automobilistiche più importanti al Mondo, la Volkswagen, nel quale si legge che il colosso tedesco produrrà, utilizzando il motore della Polo, dei cogeneratori di piccola taglia, che forniranno elettricità ed energia termica a uso domestico. La tecnologia non è nuova, ma le novità sono parecchie.

L’intenzione dell’azienda, infatti, è quella di installare migliaia di cogeneratori, tutti connessi tra di loro attraverso una rete intelligente – le cosiddette smart grid – fornendo elettricità in maniera modulare e flessibile, a seconda delle esigenze dei consumatori. Gli obiettivi sono ambiziosi. Secondo la compagnia elettrica d’Amburgo specializzata in fornitura di energia verde, LichtBlick che ha 500 mila utenti nella città anseatica, nel medio periodo si potrà arrivare a installare ben oltre 2.000 MW: il corrispettivo di due centrali nucleari. «Per noi si tratta di riversare il nostro know how in nuovi settori. – ha dichiarato a Le Monde il dirigenteVolkswagen Rudolf Krebs – L’industria automobilistica più avanzata ha tutti i mezzi necessari per fabbricare mini centrali di cogenerazione alimentate a metano». Le due società prevedono di realizzare 10 mila cogeneratori l’anno che saranno prodotti dalle catene di montaggio di Salzgitter, fabbrica di motori della VW nel Nord della Germania che in questa maniera eviterà la chiusura.

«Si tratterà di una vera rivoluzione per il mercato dell’eneregia» ha dichiarato allo Spiegel Christian Friege, presidente di LichtBlick. La cogenerazione automobilistica però non è una novità assoluta per l’Italia. La Fiat, infatti, realizzò un sistema analogo, il Totem, che aveva una potenza di 15 kW e forniva energia con un’efficienza quasi doppia rispetto ai sistemi tradizionali. Correva l’anno 1973 e il motore era quello della 127. L’azienda torinese abbandonò il progetto nel 1980, proprio all’alba della nuova consapevolezza energetica, mentre alcuni dei rari Totem installati svolgono ancora il loro, oscuro, lavoro.