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Animali e piante esotici: danni per milioni di euro

22 aprile 2009 0 commenti


Sono oltre 10mila le specie alloctone esotiche presenti ad oggi in Europa, e di queste oltre 1000 provocano impatti sui nostri ecosistemi. L’oca del Canada, il mitilo zebrato, il salmerino e l’acetosella gialla, animali e piante che sembrerebbero del tutto innocui, sono tra i 100 peggiori invasori dei nostri ecosistemi.

In termini economici, solo nel Regno Unito la perdita annuale causata dagli artropodi alloctoni sarebbe di 2,8 miliardi di euro e il costo delle azioni di controllo necessarie a contenere le 30 più comuni erbe alloctone infestanti supera i 150 milioni di euro.

Alla fauna si aggiungono le piante acquatiche come il giacinto d’acqua, per il quale si spendono oltre 3,4 milioni di euro, e diverse alghe marine introdotte nei nostri mari. Ancora: solo per la nutria si spendono in Italia oltre 4 milioni di euro l’anno e si stima che questi costi arriveranno presto a superare i 12 milioni.

I dati sono contenuti in uno studio pubblicato su “Frontiers of Ecology and Environment” – prestigiosa rivista della Società Americana di Ecologia (Ecological Society of America); si parla degli impatti causati dalle specie invasive su ciò che gli ecosistemi possono offrire all’uomo, in un testo scritto a più mani da un gruppo di ricercatori europei tra i quali Piero Genovesi dell’italiana ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), presidente del gruppo specialistico dell’IUCN sulle specie alloctone invasive.

A causare la più ampia gamma di impatti, secondo gli scienziati, sarebbero i vertebrati terrestri, che danneggiano tutte le categorie di servizi ecosistemici.

I vertebrati terrestri sono gli organismi che causano gli impatti più rilevanti, alterando spesso le catene trofiche con effetti a cascata - spiega infatti Genovesi - L’introduzione di predatori - come il Visone Americano o il Cane procione - determina impatti piuttosto pesanti sulle popolazioni di molte specie di uccelli, mammiferi, rettili ed anfibi minacciati. Altre specie di mammiferi introdotti – come ad esempio la nutria - possono causare danni alle coltivazioni ed alle arginature dei corsi d’acqua.

Via | ISPRA
Foto | Flickr