Sardegna, arsenico e floruri nell’acqua: allarme a Portovesme
Concentrazioni di arsenico superiori di cinquanta volte ai limiti di legge, floruri venti volte più alti di quelli consentiti, alte concentrazioni di selenio, mercurio, vanadio. E’ ciò che i tecnici dell’ARPA Sardegna hanno riscontrato con prelievi sull’acqua sgorgata il 29 marzo nell’area industriale di Portovesme, frazione del comune di Portoscuso, nella provincia di Carbonia - Iglesias.
Si trattava insomma di acqua inquinata da sostanze pericolosissime, con un’acidità particolarmente alta: la fuoriuscita si è verificata a causa di un problema nella stazione di pompaggio delle acque, più precisamente in una tubazione di collegamento con l’Eurallumina (una delle aziende presenti nella zona industriale) che preleva le acque affioranti in superficie per utilizzarle nel processo produttivo.
A diffondere i risultati dei controlli è stato Angelo Cremone, consigliere comunale di Portoscuso, che è stato anche il primo a denunciare la strana fonte, e si lamenta di essere trattato come un:
terrorista ecologico, mentre il degrado prosegue e i nostri concittadini continuano ad ammalarsi.
Ora, fa notare Cremone, c’è un altro mistero che non fa dormire sonni tranquilli, una:
sostanza grigia, presente da qualche giorno in un canalone lungo la strada provinciale, sempre a Portovesme.
Anche in questo caso si attendono gli esiti dei controlli.
Non è certo la prima volta che vengono lanciati allarmi in quest’area industriale, che insieme a quella di San Gavino dà lavoro a circa 3600 persone: in passato ci sono state numerose denunce, interventi delle istituzioni nazionali e interrogazioni parlamentari, l’ultima delle quali alla fine del 2008. Forti preoccupazioni sono state espresse anche da comitati di cittadini ed esponenti del mondo politico, anche se tutto ciò che si è fatto finora è ben lontano dall’eliminare i problemi, connessi all’eterna diatriba tra sviluppo economico, inquinamento e salute delle persone.
Via | L’Unione Sarda
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