Home » » aspoitalia »

Mucche? Macchè, bufale …

25 febbraio 2009 0 commenti

Pochi giorni fa, sul sito di una nota rivista italiana di automobili, è comparso l'articolo

"LE MUCCHE EMETTONO PIÙ CO2 DELLE AUTO". Tra l'altro, proprio alla sezione attualità/ecologia, in cui di tanto in tanto vado a spigolare per rendermi conto dei contenuti che si vogliono far passare in "anteprima" (si fa per dire) al pubblico del web.

In questo articolo l'autore (ignoto) si lancia in un funambolico confronto tra le emissioni di autoveicoli e quelle dell'allevamento del bestiame, arrivando a constatare che i primi impattano meno degli animali. Non vengono tratte ulteriori conclusioni scritte, tranne il fatto che si potrebbe fare qualcosa agendo sull'alimentazione degli animali ( ! ).



Devo amaramente realizzare che la mamma delle bufale è sempre incinta, con parti frequenti e plurigemellari; si dicono sempre più spesso le stesse falsità scientifiche, travestendole di volta in volta. Purtroppo, mentre la falsità giuridica è punita dalla legge, quella scientifica è continuamente vituperata, con una leggerezza disarmante.

Tornando al nostro articolo, occorre ricordare ancora la differenza tra cicli fossili e cicli rinnovabili. I bovini rientrano nella biosfera e traggono il proprio sostentamento dai cicli rinnovabili da centinaia di migliaia di anni: acqua, erba, sole.

La CO2 che scambiano deriva dalle biomasse: i carboidrati che digeriscono i bovini (l'uomo non può nutrirsi esclusivamente di "erba", essendo sprovvisto degli enzimi che hanno invece gli animali) vengono trasformati dal loro metabolismo, tra le altre cose, in metano ed anidride carbonica.

Diverso è il caso per l'utilizzo dei distillati dell'industria petrolifera. La loro combustione completa produce in modo quantitativo anidride carbonica e acqua (oltre a piccole parti di idrocarburi incombusti e altre molecole); dunque, il carbonio in forma ridotta, che era sepolto da decine di milioni di anni sotto qualche chilometro di litosfera, viene estratto e ossidato in modo estremamente veloce.

L'atmosfera si ritrova così a dover "collocare" un esubero di CO2 , che è un gas serra; essendo questo un ciclo ecologico con tempi sulla scala dei secoli/millenni, prima che le piante e gli oceani abbiano di nuovo fissato o assorbito l'esubero di anidride carbonica, sarà l'anno 2500 e oltre.

Il secolo attuale sarà quello in cui verranno accumulate le "coperte" più spesse.
[ si veda a tale proposito il post "L'effetto coperta (già effetto serra)" di Ugo Bardi ]



PS E' chiaro che l'autore aveva le idee ben confuse; non sembra aver capito che il rapporto originale della FAO si riferisce alla filiera dell'allevamento nel suo complesso (non si parla di mucche contro maiali etc). Avere un kg di carne sulla tavola è estremamente energivoro, in termini di petrolio equivalente per alimentare la poco efficiente catena dell'allevamento. Per un approfondimento si veda il post di Marco Pagani "Carne, energia e riscaldamento globale" .