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La sottile differenza tra taccagneria e risparmiosità

5 marzo 2009 0 commenti


Zio Paperone è il taccagno per antonomasia


A volte chi mi conosce, scherzosamente (spero) mi attribuisce doti di "spilorceria". Da come lo interpreto io, si tratta di un pourparler, in quanto non mi pare esistano motivazioni energetiche che supportano il discorso.

Più che tutto deve trattarsi di un'impressione legata al fatto che parlo spesso di ritorni energetici, distanze medie coperte con un litro di carburante, metri cubi o kWh annui impiegati, "rifiuti" prodotti per unità abitativa eccetera. Cioè, paio uno che "contabilizza" tutto [in ASPO per fortuna questo non succede, in quanto c'è gente che ne sa ben più di me].

Ma qual è la vera differenza tra taccagneria e risparmiosità?

La taccagneria è un male che risiede in chi non sa, o non vuole vedere al di là del proprio naso. Si è tirchi ad esempio quando si scrocca sistematicamente la sigaretta, il caffè, un passaggio; oppure, quando non ce la sentiamo di fare delle spese oggi in quanto non ne "immaginiamo" un'utilità futura.

Molti, ad esempio, non credono nella spesa di qualche migliaio di euro per aumentare l'autonomia energetica della propria casa. Intanto, anno dopo anno, i contatori macinano numerini e divorano migliaia di euro; e nel contempo, magari, si riescono a spendere cifre anche 3-4 volte maggiori in veicoli inefficienti e in altri beni/servizi voluttuari.

Possiamo associare la taccagneria all'attaccamento morboso al denaro accumulato, che impedisce di vedere la giusta via.

Al contrario, la risparmiosità tende ad astrarre dal denaro, per legarsi alla sensatezza dei cicli termodinamici. Il risparmioso cerca di risolvere problemi di ottimizzazione, minimizzando le risorse necessarie per il raggiungimento di obiettivi di interesse generale. Tende ad acquistare e a condividere beni durevoli che si interfacciano con flussi energetici rinnovabili, anche se "costano" qualche sacrificio iniziale in più. E' consapevole che ogni "benessere" opulento e consumistico è l'immagine speculare di un malessere profondo da qualche altra parte del mondo.
Il risparmioso organizza di tanto in tanto delle sobrie (si fa per dire) feste con gli amici, in cui tra l'altro non riesce mai a evitare discorsi relativi ai problemi energetici, ed è consapevole che la festa è bella perchè non è tutti i giorni.

Il risparmioso sa che la conoscenza scientifica (e non solo), distribuita e gratuita è il più prezioso bene rinnovabile.

Personalmente, quando riesco ad essere un "risparmioso doc", mi sento molto bene con me stesso e con gli altri.