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Il lavoro nobilita?

9 luglio 2009 0 commenti

Che il lavoro nobiliti, ce lo insegnavano già i nostri nonni a inizio novecento. Ed è così, in linea di principio; tuttavia, viste le evoluzioni che ci sono state nel nostro secolo, qualche domandina di puntualizzazione sorge spontanea.
L'aumento della produzione industriale (a sua volta indotto dall'aumentata disponibilità energetica fossile) ha creato uno spontanea migrazione di forza lavorativa dalla campagna alla città, e la conseguente urbanizzazione. Le condizioni di lavoro del contadino apparivano più dure di quelle dell'operaio della fabbrica, anche se nella realtà dei fatti non era detto che fosse così; tuttavia, l'industria trasmetteva un "senso di sicurezza economica" maggiore.

Tra le domande che ci possiamo porre troviamo ad esempio:

- è così nobile svolgere lavori ripetitivi e magari nocivi, per garantirsi uno stipendio che sta raggiungendo un asintoto e difficilmente reggerà le ondate inflattive (legate al peak oil&gas) ?
- quanto è nobile stare fuori casa per lavoro 10-12 ore al giorno, trascurando la famiglia e le relazioni?
- conosco persone che sul lavoro si trasformano; padri di famiglia che per il loro ristretto interesse, anche minimo, sono pronti a scavalcare e denigrare il prossimo. E' nobile, questo?
- che senso ha volersi ostinare a produrre sempre di più, quando il sistema linfatico dell'attività industriale, che è la disponibilità energetica e mineraria, sta mostrando difficoltà sempre più evidenti?
- è così gratificante (per chi fa questo tipo di lavoro) passare ore a compilare moduli, farne n copie e generare n plichi da archiviare in n posti diversi, che saranno ignorati da chi verrà dopo?


A una più profonda analisi, il lavoro nobile è quello che più si avvicina alla rinnovabiltà, al riuso delle risorse. Quindi, possiamo pensare a imprese agricole a bassa meccanizzazione e basso uso di chemicals, oppure a medie industrie di riciclaggio materiali per il manifatturiero o di produzione di generatori di energia rinnovabile, magari autoalimentate con fotovoltaico, eolico o minidro.

Tutto il resto, la grande industria per capirci, sta vivendo la fase discendente dell'impero Romano. Le gerarchie sovrapopolate da individui a basso EROEI sono un sottoprodotto del surplus energetico, e declineranno allo stesso modo in cui hanno prolificato (anche se quelli che resteranno saranno ossi duri ...) .

PS1 In questo contesto, le idee di aumentare l'orario lavorativo a 65 ore/settimana e di innalzare progressivamente (fino a quando?) l'età pensionabile sono chiarissimi indicatori dello sbando cui ci sta portando lo stallo energetico

PS2 Ovviamente nei dubbi sull'utilità di certe mansioni includo anche me stesso :-)