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Bilanciando Economia, Energia e Crescita

4 agosto 2009 0 commenti


Proponiamo questa traduzione di un breve post riportato il 1° agosto su TheOilDrum, postato da Gail the Actuary, e creato da John Howe. E' una sintesi estrema dello stato dell'arte dell'attuale giro di boa in cui siamo attori, non solo spettatori.



Questo è un breve saggio di John Howe, che parla del rapporto tra economia, energia, e crescita. John è un ingegnere meccanico ormai prossimo alla pensione, noto per la sua invenzione del trattore solare; è anche l'autore del libro "The End of Fossil Fuel".


A. Le Sostanze non si muovono, nè crescono senza energia

Ne sono esempi: un corpo, un nido di uccello, la popolazione, un edificio, una strada, o una civiltà. "Energia" è probabilmente la parola più importante nel dizionario.

Il petrolio è attualmente fonte primaria di energia nel mondo, fornendo il 40% dell'ammontare totale, e oltre il 90% nel settore dei trasporti.

L'energia è necessaria e può essere rappresentata come produzione di calore, che viene rilasciato nell'ambiente circostante.

Possiamo accedere all'energia da riserve accumulatosi nel tempo passato; ne sono esempi il cibo, i boschi e le foreste, una batteria carica, i combustibili fossili, gli elementi fissili, un bacino idroelettrico.

La maggior parte dell'energia del mondo proviene dalla radiazione solare, anche se diluita e intermittente. Eccezioni sono la fissione nucleare, l'energia geotermica e le maree.

L'energia non può essere preso in prestito dal futuro. Il cibo della prossima settimana non mitigherà la fame di oggi.


B. La produzione mondiale di petrolio ha raggiunto l'apice

Il petrolio rappresenta il risultato di milioni di anni di energia solare immagazzinata per mezzo della fotosintesi e di processi geochimici.

Il petrolio convenzionale (leggero e facilmente accessibile) ha raggiunto un massimo di oltre 75 milioni di barili al giorno nel mese di maggio del 2005. Se consideriamo tutti i combustibili liquidi, compreso il petrolio da scisti bituminosi, l'olio pesante, quello off-shore, quello polare, il gas naturale liquido, i bio-combustibili, questo mix ha piccato a circa 85 milioni di barili al giorno nel corso del terzo trimestre del 2008.

Questi numeri sono fatti storici, come presentati dall'Agenzia Internazionale per l'Energia e il Dipartimento di Energia. (http://www.eia.doe.gov/)

Gli Stati Uniti d'America videro un picco di produzione petrolifera nel 1970, come previsto nel 1950 da Marion King Hubbert. Questo fatto ha portato alla "crisi energetica" degli anni settanta e un forte aumento del prezzo del petrolio, nonché una riduzione temporanea della produzione mondiale. Questa battuta d'arresto è stata risolta velocemente , grazie all'entrata in gioco del Mare del Nord, Russia, Messico, Sud America, Africa e Medio Oriente.

Non vi è alcuna evidenza del fatto che nuove risorse equivalenti al petrolio siano a disposizione per risolvere i nostri problemi di oggi. Non vi è stato un enorme aumento di produzione di greggio dal 2002 al 2008, nonostante il forte aumento del prezzo del barile in quel periodo.


C. Viviamo in un sistema economico completamente dipendente dalla crescita

Il nostro modello di prosperità necessita della certezza di un futuro ritorno del capitale più gli interessi, per giustificare l'investimento di capitale presente. Questo sistema ha funzionato bene per l'ultima centinaio di anni, fino a quando vi è sempre stato un eccesso di energia fossile pre-immagazzinata, disponibile a fungere da "carburante" per la crescita. (Per questa premessa, si ignora la questione di opacità da inflazione, si parla in termini di crescita reale).


D. Il punto cruciale: ora che l'energia immagazzinata, rappresentata dal petrolio, ha raggiunto il livello massimo ed è in declino, la crescita e il nostro sistema economico non può continuare

Prosperità, cibo per sfamare una popolazione in crescita, un sistema di trasporto basato sul petrolio, crescita urbana sono tutte forme di dipendenza energetica, che è destinata ad andare verso un declino terminale.

Si tratta di un vincolo di geofisica, non di una scelta o un qualcosa che può essere evitato modificando le leggi della fisica, oppure con l'azione politica, l'aumento della domanda, o ulteriori cose.

La civilizzazione e il nostro stile di vita basato su energia a basso costo sono sull'orlo del collasso. Più a lungo neghiamo la situazione e cerchiamo di perpetuare il passato, più grave sarà il crollo e scarse saranno le nostre opzioni.

E. La non-trasparenza del prezzo del petrolio è sorgente di confusione

Se il petrolio sta diventando scarso, perché è "poco costoso" ? Questo è il campo dove le cose diventano meno chiare, ma ulteriori ragionamenti possono essere sviluppati, e gettare nuova luce.

Il prezzo del petrolio riflette unicamente il delicato equilibrio di molteplici operazioni e transazioni tra consumatori e produttori di petrolio. Se i consumatori vivono in un'epoca di diminuita disponibilità di energia fossile, allora ci sarà meno valore reale per supportare i continui aumenti di costo per estrarre e trattare la restante parte di petrolio.

Nel momento in cui la maggior parte del mondo vede diminuire la produzione di tutto (specialmente di cibo, oggi energia-dipendente) a causa della ridotta crescita di energia, soltanto i giacimenti residui di petrolio a più buon mercato risultano competitivi. I consumatori, senza lavoro, non possono giustificare nuove esplorazioni petrolifere per le restanti sconvenienti riserve non convenzionali, che si dicevano poterci salvare.

Non appena l'economia comincerà a ravvivarsi un po', l'aumento della domanda probabilmente spingerà verso l'alto il prezzo del petrolio, fino al declino; le scorte rimanenti non saranno in grado di supportare i giacimenti residui, più difficili e costosi.

I clienti diminuiranno in numero, e in disponibilità economica; per conseguenza, i fornitori entreranno in difficoltà.

Il risultato finale è l'inizio della seconda metà dei 200 anni dell'età del petrolio. La prima metà (poco più di una vita) è stata caratterizzata da crescita, prosperità, e aumento della popolazione. La seconda metà può essere solo l'opposto, a meno di non riconoscere la grandezza del nostro dilemma di emergenza e avviare rapidamente il contenimento dei danni e misure drastiche, come sono riassunte nella sigla "LEARN".

• Localizzazione,
Education (istruzione),
Adaptation of solar power (impiego di energia solare, nelle sue più svariate forme),
• Razionamento (di energia fossile rimanente, a partire dalla benzina), e
Negative population growth (diminuzione del tasso di crescita della popolazione, fatto per nostra volontà, senza aspettare il verificarsi di terribili catastrofi)

Da nessuna parte in questo saggio i termini "riscaldamento globale", "cambiamento climatico", o "ambientalismo" sono stati menzionati. Questi sono, ovviamente, connessi con l'energia, l'iper-consumismo dell'era dei combustibili fossili, e sono questioni estremamente importanti.
Il parere di chi scrive, tuttavia, è che questi argomenti tendano a distogliere l'attenzione dall'imminente crisi energetica ed economica; questo concetto non è ben compreso ed è sistematicamente assente o evitato dai mezzi di comunicazione.