Incroci pericolosi
La "croce di Sant'Andrea", così come si presenta nella grafica che identifica i
prodotti chimici pericolosi (sostanze nocive e irritanti)
Il simbolo della croce figura tra quelli che compaiono più frequentemente nei campi più svariati. L'immagine riprende il significato ristretto al campo, molto specifico, della tossicologia; possiamo menzionare però moltissimi altri significati e concetti evocati. Ad esempio, la segnaletica stradale, l'idea di incontro tra persone o tra culture, la 'X' che significa cancellazione di una scritta, e quella che determina un voto. Oppure, il simbolo della religione più diffusa nel mondo, il Cristianesimo.
Negli ultimi giorni si sta di nuovo discutendo circa l'opportunità o meno del Crocifisso nei luoghi pubblici in Italia. Personalmente sono cristiano cattolico, pur con i propri limiti e dubbi, tuttavia davvero non riesco a capire tutto questo fermento mediatico, e guardo alle concitate esternazioni "crocifisso sì, crocifisso no" con una certa preoccupazione. Oggi, un politico con aria spiritata ha urlato che il crocifisso ci deve essere assolutamente (in realtà ha detto anche altro; ritrovabile su youtube); ieri è comparso su facebook il gruppo "difendiamo il crocifisso!", e varie cose di questo genere.
A casa mia, non c'è mai stato un crocifisso; a casa dei miei nonni, sì. Alcune persone tengono sulla macchina la corona del rosario, altre no. Potrei andare avanti descrivendo tutte le situazioni possibili immaginabili, e ne sapremmo tutti quanto prima :-)
Senza voler sminuire rituali, usi e costumi, mi sento molto più coinvolto negli incroci che la dinamica dei sistemi ci sta snocciolando a velocità piuttosto alta. Siamo nel bel mezzo di uno spartiacque globale: possiamo scegliere se continuare ad accaparrare risorse in nome di un improbabile "sviluppo infinito", magari anche trincerandoci dietro argomentazioni religiose di comodo, e accettando di sfidare i limiti dello sviluppo a colpi di guerre di religione e altre iatture, oppure se prendere coscienza della nostra natura limitata e lavorare il più possibile per un uso razionale, rinnovabile e condiviso delle risorse.
La "parte buona" di tutte le religioni si occupa di questo aspetto, per lo meno come approccio psicologico; approccio a mio avviso assolutamente compatibile con la situazione individuata dal Club di Roma, almeno in termini di scelte comuni da intraprendere, nel caso in cui si vorrà utilizzare la X come incontro e integrazione tra i popoli, e non come eliminatore fisico di comunità intere.