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L’energia aliena

26 novembre 2009 0 commenti



created by Mirco Rossi


Da quasi vent’anni illustro quel poco che so sui temi dell’energia a studenti e cittadini. Si tratta di un’azione divulgativa verso un target di persone spesso totalmente a digiuno degli argomenti affrontati, molto diverso da quello che si incontra nei convegni o nelle situazioni più “acculturate”.

In queste settimane l’attività si è molto intensificata in relazione alle numerose presentazioni del mio recente libro “ENERGIA E FUTURO – le opportunità del declino”, con notevole incremento degli incontri organizzati durante le ore serali, necessariamente frequentati da un pubblico prevalentemente adulto.

Ancor più che tra gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori, in questi contesti si registra la pressoché totale ignoranza dei più basilari concetti indispensabili a comprendere la situazione e le prospettive energetiche. Ma ciò quasi mai rappresenta un particolare problema; anzi, di norma dà origine a una specie di “fascinazione”, a curiosità e interesse durevoli, ben oltre le usuali soglie d’attenzione definite dai manuali di comunicazione.

Risulta piuttosto semplice – almeno al momento - smantellare credenze, illusioni, errori concettuali, false certezze, frutto di ignoranza o di un sistema che fa della “disinformazia” il proprio standard informativo e spesso il proprio obiettivo.

E’ quindi piuttosto frequente incontrare a un certo punto della serata occhi sbarrati, facce attonite, atteggiamenti di disagio, espressioni orfane di punti di riferimento. Il difficile comincia proprio a questo punto, quando le fragilissime basi su cui si posava la tranquillità di molti sono letteralmente “svampate”.

La necessità di ridurre i consumi e incrementare le energie rinnovabili non si presentano certo come strade lastricate di dolciumi e cioccolata, ma – combinate alla scarsa capacità di comprendere in così poco tempo la profondità delle trasformazioni che si renderanno indispensabili! - permettono a molti di ritrovare sufficienti appigli per ricollocarsi in una prospettiva non dico gioiosa o accattivante ma perlomeno non disperante.

Ad alcuni però questa conversione, verso l’accoglimento seppur parziale delle difficoltà di cui vengono a conoscenza, non riesce.

Il miscuglio tra impreparazione, convincimento, paura, confusione, desiderio, sogno, negazionismo, rifiuto della realtà spiacevole, dà luogo alle combinazioni più varie, tutte presto trasformate in granitiche certezze, da cui emergono affermazioni indiscutibili: “Questo è solo catastrofismo”, “Allora sarebbero tutti cretini gli scienziati e i politici che la pensano diversamente”, “L’uomo è sempre riuscito a trovare la soluzione ai problemi e così sarà anche questa volta”, “La scienza non ha limiti. Basta investire e studiare e si troveranno sicuramente nuove energie ora sconosciute”, “Le soluzioni esistono già ma le società petrolifere le tengono nascoste e sequestrate per continuare a fare soldi con il petrolio”, “Tutto sarà risolto dalla fusione nucleare”.

Un florilegio di inconsistenti appigli che solo in parte può essere messo in crisi in quanto oltremodo resistenti proprio per la loro sostanziale infondatezza e irrazionalità.

L’altra sera tuttavia, al termine di quasi tre ore di confronto e con circa una quarantina di persone ancora in sala, un signore è andato oltre, è proprio arrivato al limite.

Per una serie di coincidenze (altri interventi da parte dei presenti a lui contrari, una mia serata particolarmente felice, debolezza del suo convincimento) le due (tra le solite) eccezioni che aveva avanzato erano miseramente crollate. Avrebbe dovuto acconciarsi ad ammettere l’esistenza di qualche serio problema, ma questo probabilmente lo avrebbe messo in gravi difficoltà con il bisogno di mantenere l’equilibrio mentale che evidentemente non poteva rinunciare alle asserite certezze con cui era entrato in sala. Ad un certo punto si alza in piedi e, quasi urlando “Ma c’è l’energia già scoperta dagli alieni. Quella delle astronavi con cui sono giunti sino a noi. Sapete bene anche voi che nelle profondità di Los Alamos gli americani stanno da decenni studiando le astronavi ritrovate nel deserto per scoprirne i segreti. Non lo ammettono ufficialmente ma ci sono migliaia di scienziati che ci lavorano proprio per scoprire di cosa sono fatte e quale energia le fa funzionare. La soluzione esiste, basta poco e poi la faranno conoscere anche a noi, loro alleati.”

Non mi era mai capitato prima. Sembrava una persona assennata, un po’ illusa e forse intimorita dalla necessità di ridisegnare, almeno mentalmente, il suo futuro.

La nuova realtà aveva invece fatto entrare in corto circuito il suo cervello.

Si è riseduto quasi di schianto. Non ho ritenuto opportuno replicare e, come altri dei presenti, mi sono limitato a uno sguardo cercando di dissimulare la “pietas” che provavo per lui.