L’uomo e lo spazio
Lo spazio che intendo è quello fisico che ci circonda, non certo quello presente al di fuori dell'atmosfera dove vi possono andare solo degli astronauti.
Ricordo alla fine degli anni '80 comprai la prima auto, una Y10. Con quella feci un po' di tutto, andai a fare un tour in Francia in Normandia e Bretagna, andai a sciare ed eravamo in tre con gli sci sul tetto, mi spostavo in città, insomma era un'auto tutto fare. Consumava anche poco visto che era equipaggiata con il motore innovativo per l'epoca denominato FIRE 1000.
Negli anni ebbi altre auto, una UNO, poi una PUNTO, ora una YARIS. La YARIS è considerata un'utilitaria ma già lei stessa è molto più grande di una Y10.
Le auto sono cresciute di dimensione in questi anni, in parte per ottemperare alle richieste legislative vedi prove di crash, ma non penso sia solo quello.
Il benessere ci ha portato ad avere proprietà sempre più grandi, negli appartamenti, nei mezzi di trasporto, i nostri armadi traboccano di indumenti che spesso non riusciamo nemmeno ad indossare in una stagione.
La pubblicità ha compiuto un ottimo lavoro suggestionandoci con i suoi messaggi, oramai l'auto non è più un mezzo di trasporto e un bisogno ma solo un desiderio.
Come mi ha fatto notare un amico "l'uomo è come un gas, tende ad occupare tutto lo spazio circostante".
Sia con la nostra presenza, vedi sovrappopolazione, sia con i nostri oggetti, edifici e quant'altro, stiamo riuscendo in questa occupazione planetaria.
Come fermare questo trend? Forse il cambiamento climatico e il disastro economico-finanziario ci aiuteranno.