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La bufala del raffreddamento globale

19 maggio 2009 0 commenti
Il riscaldamento globale? E' una bufala, infatti negli anni '70 gli scienziati prevedevano un'imminente era glaciale. Allora si temeva che la Terra si stesse raffreddando, ora si teme che si riscaldi troppo, in realtà sono solo fisime di persone che scambiano oscillazioni casuali per tendenze a lungo termine.
Quante volte abbiamo sentito o letto queste frasi (ad es. qui)? Molto citato un articolo del Newsweek, che si rifa ad un articolo di Science News del 1975 in cui si paventava l'arrivo imminente di una nuova era glaciale. L'articolo esiste veramente, e si intitola "Climate change: chilling possibilities".

Ma come stanno le cose? Cosa pensava davvero il mondo scientifico nel 1975?

Mi è appena arrivato l'ultimo numero di "Skeptical Inquirer", il giornale del Committe for Scientific Inquiry, l'analogo statunitense del nostro CICAP. Dentro ben due articoli sul riscaldamento globale, affrontati cercando di riportare su un terreno scientifico bufale che di scientifico han poco. Uno dei due affronta proprio il "grande mito del raffreddamento globale".

L'autore parte da una storia delle ricerche sul clima. Che l'anidride carbonica prodotta dall'uomo potesse produrre un riscaldamento globale lo si sapeva già dai lavori di Arrhenius del 1896. Che il rischio fosse concreto lo si sospettava almeno dal secondo dopoguerra. Nei primi anni 70 cominciano ad essere utilizzabili le serie storiche di temperature medie globali, e con una discreta sorpresa gli scienziati scoprono, contrariamente alle attese, che è in atto un raffreddamento. La questione è evidentemente molto più complessa, c'entrano gli aerosol atmosferici (no, non quelli delle scie chimiche), l'attività solare, eccetera. E negli anni '70 gli scienziati mettono insieme tutti questi pezzi, valutano gli effetti di queste cose, arrivando rapidamente ad avere un quadro del problema non distante dall'attuale.


L'autore passa quindi in rassegna gli articoli sul tema pubblicati in riviste scientifiche tra il 1965 e il 1979, e trovando che la stragrande maggioranza (44 su 71) considerava probabile un riscaldamento globale nel prossimo futuro. Solo 7 ipotizzavano un possibile raffreddamento. Anche l'articolo di Science News del 1975 è in realtà molto cauto, parla di una possibilità ma evidenzia tutte le incertezze del caso, e nota come il riscaldamento globale antropico sia comunque dietro l'angolo e potrebbe rovesciare la tendenza al raffreddamento (come è successo).

Un altra frequente citazione riguarda un rapporto del National Science Board del 1974, in cui si dice che "A giudicare dalle misure storiche delle ere interglaciali passate la situazione attuale di clima mite terminerà ... e ci condurrà alla prossima era glaciale". La citazione appare anche nell'appello del sen. Inhofe (quello dei 700 scienziati che negano il riscaldamento globale), ma non cita la frase successiva del rapporto, che colloca l'imminente era glaciale "nei prossimi 20.000 anni".

In conclusione anche la storia degli scienziati che 30 anni fa ci minacciavano un'era glaciale imminente è un mito. Con un grano di verità, allora i modelli climatici erano ai primordi e il riscaldamento era molto meno evidente di ora, mascherato da altri effetti. Ma anche allora l'idea diffusa tra gli scienziati era quella di un riscaldamento globale dovuto all'anidride carbonica che produciamo.

Un po' come la storia della verde Groenlandia, di Marte, Giove e Nettuno che si riscaldano, dei ghiacci artici tornati ai livelli del 1979, e dei tanti miti che alimentano il negazionismo climatico.

Riferimenti:


  • J. Fleck: "The Great Global Cooling Myth and the Politics of Science", Skeptic Inquirer, 33(3), pag. 20 (2009)

  • J. Douglas, "Climate change, chilling possibilities", Science News 107(9), pag. 138 (1975)

  • T. Peterson, T. Connolley, J. Fleck "The myth of the 1970s Global Cooling scientific consensus", Bulletin of the American Meteorological Society, 89(9), pag. 1325-1337

  • La voce "Global cooling" della wikipedia contiene una buona rassegna delle posizioni sull'argomento negli anni '70.