Home » » aspoitalia, Fonti »

Trucchi contabili

9 dicembre 2009 0 commenti
Un uomo si ritrova chiuso in una stanza sigillata ermeticamente. Ogni ora produce, respirando, 20 grammi(1) di biossido di carbonio (CO2). Dopo 24 ore il CO2 nella stanza sarà a concentrazioni abbastanza alte da avvelenarlo, e quindi lui è ragionevolmente preoccupato.

Ma il nostro ha un'idea brillante: divide in due la stanza con una tenda, e spinge con un ventilatore il CO2 dall'altro lato della tenda. Si fa un po' di conti e vede che ogni ora il ventilatore sposta 1000 grammi di CO2. Naturalmente ogni ora gli stessi 1000 grammi tornano indietro nella sua mezza stanza, ma il nostro ragiona:

"Sto producendo solo il 2% dell'anidride carbonica(2) che circola tra le due mezze stanze ogni ora. Si tratta sicuramente di una quantità trascurabile, come posso avvelenarmi cambiando solo del 2% i flussi di CO2?"


Lascio a voi immaginare come va a finire.


Lo stesso tipo di ragionamento viene spesso fatto parlando del CO2 che produciamo noi e dell'"effetto serra". Ad esempio (ma non è la prima volta che lo vedo) l'ho trovato in questo articolo su un blog di astronomia.
Nella figura qui sopra vediamo come l'uomo produca 20-30 miliardi di tonnellate (gigatonnellate, abbreviate in Gt) di CO2 l'anno. Ma gli oceani ne producono 330, e la biosfera (suolo, animali e piante) 440. La conclusione, cito testualmente, è:

Vi può sembrare sensato che il 3% dell’1% possa causare un così tragico futuro per la Terra? Ed il resto mostruosamente preponderante su cui non possiamo fare niente? Se quest’ultimo non ha ucciso il nostro pianeta nel passato, lo potrà fare adesso il nostro trascurabile contributo? Non rispondo nemmeno …

I numeri sono tutti corretti. Potete controllarli ad esempio qui. Ad es. gli oceani sono in buona comunicazione con l’atmosfera, e rilasciano annualmente 330 Gt di CO2, ma ne assorbono un po' di più. Il bilancio è di circa 7.5 Gt sequestrati ogni anno.

Poi, come ci insegnano alle scuole medie, il ciclo del carbonio organico fa sì che questo giri avanti ed indietro tra piante ed animali. Complessivamente le piante assorbono ogni anno 440 Gt di CO2, che ritorna in atmosfera quando queste respirano, muoiono, vengono mangiate. Il bilancio netto è di soli 0,7 GT che finiscono sequestrati (nel suolo) ogni anno. Il carbonio organico è quello, per fissarlo serve molto tempo.

La situazione è la stessa della nostra stanza: ci sono dei cicli chiusi, in cui il CO2 circola senza che la quantità totale cambi di molto, e a questi aggiungiamo ulteriore CO2 proveniente dall'esterno (dal carbonio nel sottosuolo).

Rifacendo i conti, noi produciamo 20-30 Gt l'anno di CO2. Di queste 7-8 finiscono negli oceani, che difatti stanno acidificandosi, 0,7 Gt nel suolo, e il resto sono quelle 15-20 Gt che ci si ritrova in più in atmosfera ogni anno. Il risultato è che un quarto abbondante delle 3000 Gt presenti in atmosfera le abbiamo prodotte noi negli ultimi 150 anni, in buona parte negli ultimi 50. Sappiamo che questa quota è antropogenica anche solo guardandoci i rapporti isotopici (una specie di "firma", diversa nel carbonio fossile e in quello organico). Insomma, il nostro contributo non è per niente trascurabile.

Purtroppo quando l'ho fatto notare all'autore questo mi ha risposto: "Nessuno poi dice che la(2) CO2 non salga, ma non vi sono prove che faccia salire la temperatura". Non sono riuscito, con tutta la buona volontà, a capire se ritenga l'uomo responsabile o meno di questo aumento, o come concili quest'affermazione con quella riportata sopra.


Note:
1) Non ho fatto i conti su quanto biossido di carbonio un uomo produca in un'ora. I numeri che cito servono solo per questo esempio.
2) il nostro, come il sottoscritto fino al post precedente, non ha mai letto la nota IUPAC che raccomanda di evitare l'obsoleta denominazione "Anidride carbonica". Per chi non sa la chimica, biossido di carbonio, anidride carbonica e CO2 sono la stessa cosa. Il C02 (con lo zero invece della O) non esiste.