SOS biodiversità e clima, ma aumentano le foreste
La situazione più critica è quella dei pesci d’acqua dolce, rettili e anfibi: il 66 per cento di queste specie sono infatti fortemente a rischio estinzione, ma è grave anche per gli uccelli (23% ) e per i mammiferi (15%) che rischiano di scomparire per sempre. Inoltre la percentuale di specie minacciate di vertebrati oscilla tra il 47,5% e il 68,4%”. Secondo l’annuario 2009 dell’Ispra in Italia la perdita della biodiversità procede a ritmi galoppanti. In pericolo anche la flora: minacciato il 15% delle piante superiori e il 40% delle piante inferiori.
Buone notizie invece dal patrimonio forestale nazionale che cresce alla velocità di circa 5500 ettari l’anno. Un dettaglio importante visto che proprio dal patrimonio forestale potrebbe arrivare un aiuto per colmare eventuali gap che ci allontanano dal protocollo di Kyoto. Per quanto riguarda il clima in 27 anni la temperatura media italiana e’ aumentata di un grado, un aumento ha accentuato il fenomeno dell’erosione costiera, della desertificazione, della fusione dei ghiacciai, della riduzione della quantità e qualità delle risorse idriche, e del dissesto idrogeologico.
“A causa di questi mutamenti globali – afferma Stefano Laporta, SubCommissario Ispra – alcune aree di piana costiera depresse (circa 1.400 chilometri di sviluppo lineare) potrebbero essere inondate, mentre le coste basse e sabbiose (circa 4.000 chilometri) potrebbero essere soggette a forte erosione, con infiltrazioni di acqua salata nelle falde di acqua dolce”.
Insieme a tutto questo la qualità della vita non migliora neanche per il versante rumore: nel 2008 il 45,5% delle sorgenti controllate ha oltrepassato i limiti. Le sorgenti ritenute fortemente disturbanti rimangono le attività commerciali e di servizio (43,2%), le attività produttive (28%) e le infrastrutture stradali (22,9%).
Calano dell’1%, nel giro di 1 anno (2007 e il 2008), le radiazioni elettromagnetiche provocate dagli impianti radio televisivi RTV (-1%), ma crescono quelle degli impianti SRB (+7%). Tra i due, nonostante la densità di stazioni radiobase (SRB) sia più del doppio rispetto a quella delle Stazioni Radiotelevisive (RTV) , la pressione ambientale più consistente continua ad essere esercitata dagli impianti RTV che con 6.442 kW rappresenta più dei 4/5 del totale (potenza complessiva delle SRB 1.175 kW).