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Dall’apicoltura ai disabili passando per la tutela dell’ambiente: nasce a Bracciano “APIABILI”

13 gennaio 2011 0 commenti
foto di Paolo Orlandi

foto di Paolo Orlandi

Si è partiti dall’idea di creare una fattoria didattica che potesse avvicinare i più giovani agli animali e si è arrivati  a realizzare un’iniziativa in grado di coniugare aspetti differenti: dal coinvolgimento di ragazzi disabili a quello più generale del mondo dei bambini, fino alla tutela dell’ambiente. E’ nato così “APIABILI” il progetto, promosso e coordinato dall’ISPRA, in collaborazione con l’Istituto Zooprofoliattico e ARSIAL ( Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio), che mette insieme le api e le persone con disabilità in uno speciale corso di formazione: i ragazzi impareranno a gestire un apiario e a ricavarne il miele, per poi assumere il ruolo di guida delle scolaresche in visita al centro. Oltre a tutto cio’, l’ISPRA  effettuerà un monitoraggio costante del fenomeno della moria delle api.

I protagonisti  saranno 6 o 7  ragazzi con varie forme di disabilità del centro diurno dell’Aais (Associazione per Immag0581l’assistenza e l’integrazione sociale) di Bracciano, ritenuti idonei a questa attività dalla psicologa e dal personale che se ne occupa. La scelta della api nasce da fatto che esse rappresentano un efficiente modello di cooperazione e dall’esigenza di monitorare il fenomeno che le ha viste finora a dir poco decimate.

Le prime lezioni si sono svolte da settembre a novembre e riprenderanno a febbraio, mentre in primavera inoltrata inizieranno le prime visite delle scuole”.

Il progetto, nato nell’ambito della campagna di monitoraggio del fenomeno della moria delle api, si dimostra innovativo  anche per quanto riguarda la didattica.  I docenti, provenienti in prevalenza dall’ISPRA e dall’Unita’ di Apicoltura dell’Istituto zooprofilattico, infatti, stanno  adottando  quel che loro stessi hanno definito  “insegnamento circolare” , un metodo che coinvolge direttamente i ragazzi attraverso dimostrazioni pratiche e di osservazione sul campo e che si dimostra in grado non solo di rispondere alle varie esigenze ma anche di rendere  più semplice e divertente l’apprendimento dei concetti più complicati.  Quel che cambia dal modello classico di insegnamento  è il tipo di impostazione che da frontale diventa paritaria e lascia ampio spazio ai diversi contributi apportati dagli stessi ragazzi. “Il filo conduttore dell’iniziativa-  spiega Stefano Lucci dell’ISPRA, coordinatore del progetto di visita –  è l’idea di diversità intesa come patrimonio sia dal punto di vista delle persone diversamente abili che da quello ambientale “.