Amianto: ancora troppi i rifiuti che lo contengono
I dati parlano chiaro: nonostante siano passati 18 anni dalla sua messa al bando, l’amianto è ancora presente in Italia e non poco. A rivelarlo l’Ispra che nell’edizione 2010 del Rapporto Rifiuti Speciali dedica, per la prima volta, una parte proprio all’amianto.
Gli scarti nazionali che ancora contengono l’elemento tossico nel 2008 ammontano a 321.123 tonnellate provenienti, per il 91,9% ( circa 286 mila tonnellate), da materiale da costruzione. Segno evidente che lo smantellamento in atto lungo la penisola è tutt’altro che in fase conclusiva. I rimanenti 7,7% e 0.4%, parti residuali ma ancora esistenti, arrivano rispettivamente da materiali isolanti e da pastiglie per freni delle macchine e dalle apparecchiature fuori uso ( RAEE) .
Ma qual’ è la regione che produce più rifiuti speciali pericolosi provenienti in particolare dai materiale da costruzione? E soprattutto come vengono gestiti? Il primato per la produzione spetta alla Lombardia con ben 104,095 tonnellate, seguita a distanza dall’Emilia Romagna (circa 41mila) e dal Veneto (oltre 34 mila). Questa tipologia di scarto, viene smaltita principalmente in discarica e in minima parte avviata a deposito preliminare, per legge, nel quale non dovrebbero rimanere più di una anno.
La Lombardia ad esempio conferisce in discarica circa la metà del quantitativo prodotto, quasi 52 mila ( 45 mila tonnellate) tonnellate e si conferma al primo posto anche per questa categoria. Sul podio del conferimento in discarica sale anche il Lazio con quasi 39 mila tonnellate . I rifiuti speciali in questione vengono avviati in deposito preliminare principalmente in Veneto che, con questo metodo, ha gestito nel 2008 ben 10.192 tonnellate, rivelandosi la regione con la maggiore quantità di avviamento.
Complessivamente, al di là della provenienza, i rifiuti speciali pericolosi gestiti in discarica ammontano a 132.718 tonnellate ( il 16% in più rispetto al 2007), stesso trend di quelli riposti in depositi preliminari che risultano nel 2008 33.230 tonnellate, 16 mila in più rispetto all’anno precedente. Un piccolo accenno meritano anche gli scarti da materiale isolante che contengono amianto: circa il 43% arriva all’Ilva di Taranto, mentre circa il 57% ad una discarica comunale piemontese.