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Rifiuti: trend ancora in calo nel 2013

15 settembre 2014 0 commenti

Non cambia di molto, rispetto al 2012, la situazione dei rifiuti in Italia: confermato, per un’ulteriore anno, il trend in calo della produzione nazionale, anche se più moderata rispetto agli ultimi dati ufficiali (-1,3%). Il calo del 2013 si attesta intorno alle 400 mila tonnellate per uno totale di 29,6 milioni di rifiuti in meno, dato che, in linea con quelli registrati nel 2011 e nel 2012, porta a una riduzione complessiva di circa 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%), valore inferiore anche a quello del 2002. L’andamento si mostra coerente con il trend degli indicatori socio-economici dell’ultimo anno che vede il PIL e le spese delle famiglie subire contrazioni rispettivamente dell’1,9% e del 2,5%. Ogni abitante, tra il 2012 e il 2013, ha prodotto 18 KG in meno all’anno di rifiuti, con una riduzione percentuale del 3,6% (tra il 2011 e il 2012 ogni cittadino ha prodotto 23 kg in meno).
E’ ancora l’Emilia Romagna, con 625 kg pro capite, la Regione che produce meno rifiuti, mentre la quantità minore si riscontra in Basilicata (359 kg abitante per anno).
Migliora la raccolta differenziata, in ulteriore aumento nel 2013, che raggiunge il 42,3% della produzione nazionale, oltre 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). E’ sempre il nord, con 54,4%, la macroarea nazionale che segna il tasso più alto di differenziazione, segue il Centro al 36,3% e il Sud al 28,9%. Veneto e Trentino Alto Adige si confermano, anche quest’anno, le regioni del nord con la più alta percentuale di differenziazione 64,6%, mentre tra le regioni del centro spiccano Marche (55,5%) e Umbria (45,9%). Al sud guadagna il secondo posto, dopo la Sardegna ( 51%), la Campania che arriva a differenziare il 44% circa della produzione complessiva regionale (41,5% nel 2012). Tassi Inferiori al 15%, infine, si registrano ancora in Calabria (14,7%) e in Sicilia (13,4%).
Lo smaltimento in discarica pari a 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti, pur rimanendo ancora la forma di gestione molto diffusa, diminuisce di quasi 800 mila tonnellate (-6,8%).
I Paesi Bassi ricevono le maggiori quantità di rifiuti urbani provenienti dall’Italia, 94 mila tonnellate (il 23,9% del totale esportato), mentre dalla Francia arriva nel nostro territorio la più alta quantità di rifiuti (160 mila tonnellate, il 73,5% del totale importato). Complessivamente, nel corso dell’anno passato, sono stati esportati 395 mila tonnellate di rifiuti urbani, di cui 392 mila non pericolosi (99,3%).
Nel 2013 il costo medio annuo pro capite per i rifiuti ammonta a 158,86 euro imputabili, per il 37,9%, alla gestione dei rifiuti indifferenziati, per il 26,4% alle raccolte differenziate e per il 14,3% allo spazzamento e al lavaggio delle strade.
In base al censimento effettuato per la prima volta dall’ISPRA per fotografare la situazione italiana, su un campione di 1.331 comuni 1006 hanno effettuato il passaggio a TARES (75,6%), in 259 il passaggio è in corso (19,5%), mentre per il restante 5% (66 comuni) è stato sospeso in attesa di chiarimenti normativi.