Segni dei tempi
Semplice casualità o appunto “segno dei tempi”? L’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale (qui in pdf) incombe con le sue tetre previsioni («Tetre, un termine da Dario Argento, da film dell’orrore. Vogliono mettere l’esercito sul ponte del Titanic e fuggire con le scialuppe di salvataggio. » chiosa Beppe Grillo.
Una curiosità in mezzo alle chiacchiere… scusate: volevo dire delle dotte disquisizioni: in entrambi gli articoli dedicati alle “tetraggini” de “La Repubblica” (v. links al fondo) c’è un box pubblicitario di “Zopa.it”.
Su Finansol ne abbiamo già parlato più volte: Alcune nuove forme di microfinanza, Microcredito: è boom. E lo scopre anche l’Italia, Miti del denaro e buone pratiche in Gran Bretagna ed è una delle più recenti (e famose) esperienze di finanza autogestita, ossia un sistema che “mette in contatto direttamente chi è disposto a prestare denaro e chi ne ha bisogno”.
Incuriosisce il fatto che si promuova all’interno degli articoli sul peggioramento della crisi (e non su quelli sui consumi o sulle nuove imprese). Come si leggono, se tali sono, i segni dei tempi? Un semplice esempio di necessità che aguzza l’ingegno (quello dei gestori di Zopa: chi legge articoli sulla crisi finanziaria può essere interessato a un prestito )? Oppure un indicazione del fatto che dalla crisi si può (si deve?) uscire con meccanismi nuovi, basati sulle reti autogestite dal basso?
Il rapporto dell’FMI sulla crisi in Italia e l’articolo di Maurizio Chierici sulle possibilità in tempo di crisi