Informare, commentare… “spiegare”, forse
Questi sono gli “amletici” dubbi dei soci di finansol.it: non abbiamo l’ambizione (né il desiderio) di essere un blog “di informazione” (finanziaria), ma a volte anche il doversi obbligare a “commentare” può sembrare un po’ “angusto”. Viene in mente che forse potrebbe bastare lo “spiegare”, anche nel banale senso di “aprire”, mostrare, rendere chiaro, togliere dal chiuso.
Forse a volte, anche senza essere capaci a trarre chissà quali intelligenti commenti (personalmente mi riesce assai di rado), già segnalare l’esistenza di qualcosa può avere un suo valore. Almeno quando si notano alcune coincidenze particolari sul sistema delle informazioni mainstream, viene voglia di “stare sul pezzo”.
Il 23 marzo c’è stata la testimonianza del blogger più famoso d’Italia (e non solo!) Beppe Grillo al processo sulla Parmalat, ma non mi pare che la notizia abbia avuto molta eco sui “grandi quotidiani” o sulla RAI/SET (che però non guardo abbastanza “professionalmente” e potrei sbagliarmi, ma ne dubito).
La sua testimonianza era motivata dal fatto che lui parlava della disastrosa situazione della multinazionale di Collecchio già alcuni prima che il caso uscisse sulla pubblica piazza (quando cioè il danno era ormai irreparabile) e per di più aveva avuto l’ardire di farlo all’interno di uno spettacolo.
Che vogliono questi guitti? Rubare il mestiere ai dotti, ai medici e ai sapienti: Edoardo Bennato ce l’aveva spiegato trent’anni fa che non sta bene e non è bello!! E’ vero che Grillo ha iniziato a incuriosirsi sul tema dopo che glie ne aveva parlato un manager di Parmalat (ossia dopo che questi gli aveva spiegato, ossi “portato alla luce”, il tema dell’enorme indebitamento dell’azienda), ma Grillo ha anche raccontato che i dati erano disponibili su internet, al sito della banca d’Italia.
Questo probabilmente ha lasciato interdetti i magistrati (e già non è incoraggiante) ma evidentemente ancor di più i giornalisti e gli “espertoni finanziari”, che invece questi dati avrebbero dovuto conoscerli bene.
Invece La Stampa non ritiene degna di nota la notizia (sul sito del 23/03 non ce n’era traccia), ma anche Il Corriere e La Repubblica si tengono assai sul generico, lasciando trasparire più il lato “costume/gossip” che quello relativo alla (mancanza di) informazione (di “spiegazioni”).
Ma forse la spiegazione è semplice: benché Repubblica metta il tema in cronaca locale (di Parma), almeno pubblica i video dell’intervista (pacata e non urlata: Grillo è in fondo un attore e in qual momento era nel personaggio “testimone”, quindi serio) dove si parla dell’enorme conflitto che domina il “sistema”, quello “grande”: nelle grandi imprese, nelle banche, nei giornali italiani c’è un conflitto d’interessi gigantesco che divora e tiene prigioniero tutto il paese, non solo ma anche mettendo il bavaglio all’informazione.
Che forse i siti ed i blog che si occupano di finanza in modo “critico”, quando riescono a “spiegare” qualcosa, possano essere utili? Vedremo, comunque, prima che scompaiano dal sito sostituiti dalla fondamentale notizia del nuovo fidanzamento di un centromediano (posto che esistano ancora o che almeno su chiamino così; in caso contrario leggasi “attaccante”) con una velina, vi consiglio di dare un’occhiata a questi filmati:
http://parma.repubblica.it/multimedia/home/5257991/1/1
http://parma.repubblica.it/multimedia/home/5257991/1/2
http://parma.repubblica.it/multimedia/home/5257991/1/3
http://parma.repubblica.it/multimedia/home/5257991/1/4
C’è il rischio di “capire” qualcosa!!!